Quando ho letto la trama di questo libro me ne sono subito innamorata. Ho pensato che fosse uno
di quei libri di cui ti fai prendere all’istante e non lo lasci più fino a che sei arrivata all’ultima
pagina. Ecco, non è andata proprio come pensavo…
E poi penso che è bello, sì, è proprio bello inventare parole per te, anche se tu sei tutte le parole
che nessuno ha mai inventato. Anche se, qualche volta, non ci capiamo…
Lorenzo è alle soglie dei quaranta e proviene da uno dei quartieri proletari di Roma. È uno dei
pochi che ce la fa a vivere di quello che ha sempre sognato di fare: il musicista. Si barcamena tra
lezioni private e serate nei locali e ha accantonato il sogno di scrivere e pubblicare canzoni scritte e
cantate da solo. È sposato con Ginevra e, insieme hanno una bellissima bambina, Bianca. Ginevra è
benestante e non ha bisogno di lavorare. Vivono in una casa in pieno centro e godono di tutti quei
benefici che la sua posizione gli permettono: puericultrice, babysitter, personale in casa, cene nei
migliori ristoranti… ma Lorenzo non si è mai sentito molto a “casa” in quelle stanze arredate alla
perfezione ma leggermente asettiche.
La situazione con la moglie, dopo dieci anni insieme, non sta andando benissimo. Lorenzo si rende
conto che i rapporti si sono raffreddati e che l’amore che li ha legati per anni è andato via via
scemando. Quando prende il coraggio a due mani e parla con Ginevra, ecco che tutto quello che si
era immaginato, aveva pensato, esce alla luce. Diventa la realtà .
Nel mentre Lorenzo inizia a dare lezioni di chitarra a Marzia, una diciottenne che, come regalo di
compleanno per il fidanzato vuole dedicargli una canzone dei Thegiornalisti.
Le persone guardano solo quello che gli fa comodo guardare. Giudicano te e la tua vita senza
aspettare, senza concederti il beneficio del dubbio, in modo banale e frettoloso.
Marzia è una ragazza allegra e non proprio spensierata come dovrebbe essere una donna della sua
età . È molto profonda, ama leggere libri di Laura Massa che sembrano parlare a lei direttamente,
sembrano scritti per lei. È innamorata di Riccardo, con cui sta da quasi un anno e a cui vuole fare un
regalo di compleanno speciale. Ma anche lei, come Lorenzo, percepisce che qualcosa in questa
relazione, non va. E infatti, nonostante la bellissima sorpresa, la sera del compleanno,
Riccardo la lascia. Inizia così, anche per lei, un periodo di dolore, di rabbia, ma anche di riscoperta
di sé stessa e dell’amicizia che la lega alle sue amiche del cuore, ma anche a Lorenzo e ai suoi
amici.
L’amicizia tra Lore e Marzia si rafforza giorno dopo giorno. Gli amici d’infanzia di Lorenzo
diventano anche i suoi e insieme vivono momenti molto intensi, che li fanno stare bene. Questo
gruppo così eterogeneo si unisce per stare loro vicino, per sostenerli in un momento così delicato
della loro vita.
Se non ti fa esplodere il cuore, se non mette sottosopra l’universo che hai dentro, se quando ci
pensi non sorridi da sola, allora non è amore. Allora puoi farne a meno…
Se devo fare un bilancio di questa lettura non so dire se mi sia piaciuta o meno. In alcuni momenti
l’ho trovata molto pesante, molto difficile. Ho trovato la trascrizione dei post di Rareza o delle
pagine del libro di Laura molto pesanti. Troppe da leggere. Ho trovato che distogliessero troppo
l’attenzione dalla storia che voleva raccontare l’autore. Inoltre ho trovato Bianca un po’ surreale.
Una bambina di tre anni e mezzo che deve fare i compiti o che è già in grado di leggere delle
parole di una frase mi è sembrata un po’ poco veritiera.
D’altra parte i messaggi che ha voluto far passare l’autore sono messaggi bellissimi. Questo è un
libro in cui si parla di coraggio. Il coraggio di trovare la forza in sé stessi per dire basta a situazioni
che non ci rendono felici, che ci stanno strette. È un libro che ci dice che prima di amare la persona
che ci sta vicina, dobbiamo imparare ad amare noi stessi. Che solo dopo che ci siamo accettati per
quel che siamo veramente, possiamo pensare alla persona che vive al nostro fianco. È un libro
che parla di amicizia, quella vera, quella che ti fa fare qualsiasi cosa pur di veder star bene le
persone che hai vicino. Che ti fa organizzare una pazzia pur di riconquistare il cuore della donna
che il tuo amico ama alla follia. Parla dell’amore di un genitore nei confronti del figlio. Quell’amore
infinito che ci lega ai figli e, di conseguenza, ai genitori. Parla di non aspettare
domani per esternare i propri sentimenti, ma di dire subito alle persone che ci stanno a fianco
quanto le amiamo, quanto vogliamo loro bene, perché domani potrebbe essere troppo tardi,
perché un domani potrebbe non arrivare mai.
Ho bisogno di essere messa al primo posto, perché non puoi amarmi solo a fasi alterne.
Ho bisogno di una persona che abbia davvero voglia di ascoltarmi, di sapere di me, di quando
sono caduta, di quando mi sono rimessa in piedi da sola, di quanto è stata dura.
Ho bisogno di qualcuno che non abbia paura di andare fino in fondo, di guardare oltre le
apparenze, oltre la facciata, che abbia il coraggio di vedere i tagli, i segni, le cicatrici…
Ho bisogno di una persona con cui ridere, giocare, con cui sentirmi libera di sbagliare, di non
essere sempre perfetta, ordinata, controllata. Con cui sentirmi libera di dire, di fare, di essere. Di
essere, senza dover per forza apparire…
Ho bisogno di un uomo che mi faccia sentire bella, in quelle sere in cui mi sento orrenda, che mi
dica “sei stupenda”, che mi abbracci, che mi stringa a sé, che mi protegga.
Ho bisogno di qualcuno che lasci tutto per correre da me.
Fino a quando non arriverà , non ho bisogno di niente.
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