
Posso dire di essere emozionata? Ecco, l'ho detto! Mi è piaciuto un sacco conoscere nuovi blog, confrontarmi con loro, stare dietro le quinte di questo evento e studiarne tutte le fasi. Bello, bello, bello!
Ma bando alle ciance. Vi lascio con la mia recensione mentre, a conclusione di questa, troverete il banner con tutti gli altri blog partecipanti e le loro date.
Buona lettura!
Fin da quando siamo piccole le fiabe ci insegnano che per ogni storia esiste un lieto fine, un “e vissero per sempre felici e contenti”. Che per ognuna di noi esiste un principe azzurro che arriva sul suo cavallo bianco con l’armatura scintillante a rubarci il cuore. Peccato che, nella realtà , non sia tutto così bello e scintillante. Per ogni fiaba che si rispetti, la protagonista deve superare una serie di ostacoli, che traslati nella vita di tutti i giorni, il dover far fronte ai mille impegni giornalieri, senza contare gli eventuali imprevisti, sembra già una 3000 metri siepi, altro che la bella principessa rinchiusa nella torre! Però bisogna anche dire che, in ciascuna di noi, anche se nascosta in fondo in fondo al nostro essere, c’è una principessa. C’è quella voglia di essere salvate dal cattivo di turno e perché no, qualche volta anche da noi stesse. Non dico che si debba per forza essere Cenerentola (il classico dei classici) ma una Ribelle?!?
Per quanto cerchi di respingerlo, so che una parte di me è calamitata da una parte di lui. Ma è proprio questo il problema: non possiamo prenderci a parti, non possiamo scegliere la versione migliore di una persona ed eliminare le altre, fingendo che non esistano.
Ecco, Melissa Neri non è una classica principessa uscita dalla Disney. È un’ingegnere squattrinata che vive nella periferia di Milano e, nell’attesa di trovare il lavoro per il quale ha studiato, si arrangia facendo la banconista in un supermercato. Quello che la fa più arrabbiare è il fatto che si è lasciata sfuggire l’occasione della sua vita per un uomo che pensava fosse il principe azzurro, e che invece si è rivelato un semplice ranocchio. Quando, per pura fatalità , incontra Stefano Marte, figlio del fondatore della MarsTech, ha l’occasione di dimostrare quanto vale ma l’attrazione che prova la fa vacillare. Melissa è intelligente, brillante, ama profondamente il suo lavoro e quando le capita la proposta che stava aspettando da tempo non la rifiuta anche se sa bene che, da quella esperienza, potrebbe uscirne distrutta. È appena uscita dalla storia con Leonardo un po’ malconcia, soprattutto ferita nell’orgoglio, e non vuole ricaderci nuovamente. Non vuole soffrire ancora a causa di un uomo, soprattutto per il fatto che sarà molto difficile separare la vita lavorativa da quella sentimentale.
La verità è che la sua presenza interferisce su di me come un campo elettromagnetico disturbato. Con lei vicina, mi sento sbugiardato.
Se Melissa non è una principessa, state certi che Stefano Marte non è il principe azzurro. Stefano all’apparenza è il classico figlio di papà molto ricco che può disporre delle persone a suo piacimento. La realtà , però è molto lontana da questo stereotipo. Stefano è succube dei genitori che lo tengono al guinzaglio facendogli annusare la prospettiva di diventare proprietario della società di famiglia. Stefano è letteralmente cresciuto in azienda, ha respirato da sempre l’aria dell'azienda e la sua vita gira attorno alla MarsTech. Ma proprio per questo non è mai “diventato grande”, non si è mai fatto carico delle sue responsabilità , se non nei confronti della MarsTech. E cosa fare quando il proprio cuore si scontra con il cervello? Quando l’amore ti dice una cosa ma la testa ne dice un’altra?
Stefano Marte non è l’uomo che appare.
La differenza tra Melissa e Stefano non può essere più ampia. Stefano è nato e cresciuto in una famiglia benestante dove i soldi non sono mai stati un problema e dove le feste di compleanno sono dei veri e propri eventi mondani. Melissa, invece, fa fatica ad arrivare a fine mese. Per riuscire a pagare l’affitto del monolocale in cui vive con la sua amica del cuore deve fare due lavori. Ma la differenza maggiore sta nel loro modo di essere: tanto Melissa è vera con tutti, tanto Stefano indossa una maschera dietro cui si nasconde al mondo.
Io non credo che siamo tutti speciali, Caterina. Non siamo tutti destinati a compiere grandi gesta, a salvare il castello, a scoprire che cantiamo benissimo e che siamo a un passo dall’essere scritturati in un musical Disney. Non possiamo essere tutti speciali. È una questione statistica.
Mi ha fatto molto piacere ritrovare questa autrice che mi regala sempre tante emozioni. Rileggere il suo primo libro, rivisto e integrato di nuove parti, mi ha fatto apprezzare maggiormente i suoi protagonisti. Mi sono arrabbiata con Stefano per il suo comportamento prettamente egoistico e mi sono emozionata quando finalmente ha aperto gli occhi e il suo cuore. Ho provato solidarietà per Melissa, perché nonostante sapeva dal principio che ne sarebbe uscita a pezzi, non è riuscita a resistere ai suoi sentimenti.
Forse Melissa non crederà alle favole, non crederà nel principe azzurro, non crederà che tutto, alla fine, possa andare per il meglio. Ma chi lo dice che, per una volta, non sia la principessa a dover salvare il principe? Chi lo dice che sia per forza la donna “l’anello debole” della coppia?
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