Solitamente appena finisco di leggere un libro mi metto subito a scrivere la relativa recensione.
Solo sporadicamente, quando non so proprio che piega dare al mio giudizio, cerco di prendere
tempo e di pensarci un po’ su… Bene, questa è una di quelle volte.
Ecco, vedi. Un benefico effetto collaterale del dare consigli è che poi la gente te li restituisce,
proprio quando serve.
Justine e Nick sono amici fin da quando sono nati, grazie alla grande amicizia che legava le loro
mamme. Hanno vissuto fianco a fianco i loro primi quattordici anni di vita, fino a quando la famiglia di
Nick si è trasferita da Edenvale per spostarsi a nord. Sono passati ben dodici anni da quando si
sono visti l’ultima volta e, fatalità vuole, che si incontrino nuovamente tra le bancarelle del
mercato coperto di Alexandria Park. Justine è una ventiseienne affetta da una strana patologia:
quando vede errori grammaticali non riesce a trattenersi dal correggerli (praticamente un libro scritto sulla mia persona, diciamocelo!). Gira per la città con un
pennarello in borsa in modo da poter sistemare gli “orrori” che trova sul menù della caffetteria o
sulle targhette del fruttivendolo. Il suo sogno è quello di diventare giornalista e sta pian piano
scalando la montagna che la porterà a realizzarlo.
Nick, invece, è un ventisettenne attore di teatro ma è praticamente completamente squattrinato.
Il suo oggetto più di valore è un iPhone di vecchia generazione. Il suo sogno nel cassetto è proprio
quello di diventare un bravo attore ma, al momento, non ci è ancora riuscito. La sua ragazza,
Laura, è una famosa modella le cui pubblicità campeggiano ovunque. Lei vorrebbe che Nick
mettesse la “testa a posto”, trovasse un lavoro remunerativo e si dedicasse a qualcosa di meglio
che a parti in piccole compagnie cittadine. Ma Nick non sa ancora decidersi se lasciare
definitivamente il teatro per qualcosa di diverso. Per prendere decisioni difficili spesso si appoggia
all’oroscopo dell’“Alexandria Park Star” il giornale dove lavora Justine.
Perché l’amore non potevi farlo succedere. Era una scintilla di magia, e si poteva solo sperare di
trovarsi, chissà come, chissà dove e chissà quando, al posto giusto quando l’acciarino colpiva la
pietra focaia.
Su questo punto i due amici non possono essere più in disaccordo: tanto Nick cerca di leggere tra
le righe dell’oroscopo per vedere se gli astri possono indicargli la via da prendere, tanto Justine
vive la vita istintivamente. E questo modo di essere la porta a fare una cosa terribile: manomettere
l’oroscopo di Leo Thornbury per mandare messaggi “subliminali” al povero Nick. Se vi domandate
come Justine possa concepire un’idea così malsana, sappiate che lei è da sempre innamorata di
Nick, del suo grande amico, e che fa tutto questo per cercare di attirare la sua attenzione. Ma Nick
non è l’unico a consultare l’oroscopo per prendere qualsiasi decisione e, cosa succede quando ciò
che si legge non è la strada indicata dagli astri? Quanto può un oroscopo incidere sulle nostre
scelte e sul nostro destino?
Per me è un modo di riconoscere che tutti i giorni, a tutte le ore, ci sono forze che agiscono al di
sopra di noi e potrebbero indurci a scelte fauste, oppure condannare i nostri piani al fallimento.
Che decidiamo, e agiamo, e reagiamo, all’interno di una vasta rete di energie in compensazione
tra loro.
Il libro è davvero carino e divertente. Spesso ho avuto l’impressione di trovarmi davanti a una
sceneggiatura di una commedia romantica. Le immagini sono molto vivide ed è sufficiente
chiudere gli occhi per immaginarsi le scene. Ho trovato divertente l’intestazione dei capitoli
riguardanti i due protagonisti con i nomi dei vari segni zodiacali mentre le cuspidi sono le parti
relative ai personaggi secondari. Mi è piaciuto molto anche il fatto che tutti i personaggi, anche
quelli meno importanti, abbiano trovato la loro giusta collocazione, il loro posto nella tela della
trama e che, alla fine, tutto si sia intrecciato a dovere. Ho trovato spiritosi i dialoghi tra Justine e il
suo cervello, soprattutto quando le situazioni erano difficili da gestire. L’unica cosa che mi ha
lasciato un po’ perplessa è il fatto che tutta la storia si svolge molto lentamente. Non so se è
perché le descrizioni sono molto dettagliate o se è proprio il modo di narrare dell’autrice ma a
volte avrei voluto essere più coinvolta, più partecipe.
Nonostante il libro sia davvero poco più di una commedia mi ha lasciato con un dubbio amletico:
quanto le nostre azioni, le nostre decisioni, influenzano il nostro futuro? Oppure il nostro destino è
già scritto e, per quanto noi possiamo allontanarci dalla strada segnata, prima o poi ci si
ricongiunge?
A voi l’ardua sentenza…
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