Tu mi cercherai, Emma Chase


Eccomi giunta alla fine di questa serie. Come avevo previsto nella recensione del primo libro, mi sono lasciata prendere e sono arrivata alla fine divorandola. Ma vi devo confessare che su quest’ultimo capitolo ho fatto davvero tanta fatica.
Non che il libro non sia bello,  anzi, ma è come se avessi fatto una mega scorpacciata di caramelle e ora ne fossi talmente nauseata da non riuscire a sentirne più nemmeno il profumo senza provare quel senso di fastidio. Mi rendo conto che avrei dovuto prendere un po’ le cose con calma e soprattutto rispettare uno stacco tra un libro e l’altro, che avrei dovuto rallentare, ma non ne sono stata capace e ora ne devo pagare le conseguenze.

Essere genitori è il più duro e bel lavoro che vi capiterà mai di fare.

Siamo finalmente giunti al tanto fatidico giorno: il giorno del matrimonio tra Drew e Kate. Chi l’avrebbe mai detto che Drew arrivasse a tanto? Lui, l’uomo più avverso al matrimonio, che fa la fatidica proposta e sposa la sua bellissima compagna? Ed è proprio lui che non vede l’ora che arrivi quel giorno per infilare al dito di Kate l’anello che dimostrerà al mondo che lei è la sua donna, che non può essere altro che sua. Perché nonostante la convivenza e un figlio, questo per lui non è abbastanza. Vuole davvero che Kate diventi sua sotto tutti i punti di vista.
Ma cosa succede quando uno come lui va a festeggiare l’addio al celibato nella città della tentazione per eccellenza? Gli imprevisti e i malintesi sono proprio dietro l’angolo…

In questo libro vediamo un Drew cresciuto, maturato. Diciamo che finalmente, sotto alcuni punti di vista, è diventato grande, sotto altri non c’è proprio niente da fare. Riesce a prendersi le sue responsabilità, a farsi carico dei problemi che la vita familiare e la routine mette loro davanti e ad affrontarli senza andare troppo fuori di testa.
Drew è sempre il solito matto che dice le cose che pensa, sempre un po’ sboccato e che quando diventa geloso non ragiona più. Ma, dall’altra parte, riesce a esprimere i suoi sentimenti, riesce a capire e a parlare con Kate senza risolvere sempre qualsiasi problema con il sesso. Diciamo anche che avere in casa un piccolo “mini Drew” tiene bell'allegra la combriccola, non si possono annoiare di sicuro.

Anche Kate è cresciuta e, soprattutto, l’ho trovata più umana. Più alla nostra portata. Non è più la donna perfetta che fa tutto nel migliore dei modi. È una mamma con mille “paturnie” come tutte noi. Anche Kate si scontra con la realtà di avere un bambino che dipende costantemente da lei, con la difficile scelta dello scegliere tra famiglia e lavoro, tra la tata o il nido, o su come gestire il figlio quando la notte non dorme. Certo è che al suo fianco ha un “semidio” come Drew, sempre pronto a trovare soluzioni alternativamente, a farsi carico di una parte della sua mole di lavoro o a comprenderla e sostenerla.

Rose Kennedy una volta disse: «Ãˆ stato detto: “Il tempo sana tutte le ferite”. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai».

Sicuramente con questo ultimo capitolo della serie ritroviamo quell’umorismo che ha tanto caratterizzato il primo libro. Ritroviamo il punto di vista di Drew al pieno della sua simpatia, con battute e consigli sempre pronti. Troviamo anche un Drew sdolcinato, innamorato e profondamente affezionato alla sua famiglia, farebbe davvero di tutto per loro. Ma, tra le altre cose, troviamo anche tantissime scene hot, talmente tante che, ad un certo punto, ho iniziato a saltarle. Non ce l’ho proprio fatta a leggerle tutte. Erano davvero troppe.
Quello che, invece, mi ha colpita particolarmente è la narrazione molto briosa, frizzante, spiritosa e, a tratti, quasi comica. Qualità che non ho ritrovato in libri più recenti della stessa autrice.

Adesso mi prendo un periodo di vacanza da questo genere e mi butto su qualcosa di completamente diverso e… incrociamo le dita!!

Elle

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