
Eccomi
giunta alla fine di questa serie. Come avevo previsto nella recensione del primo
libro, mi sono lasciata prendere e sono arrivata alla fine divorandola. Ma vi
devo confessare che su quest’ultimo capitolo ho fatto davvero tanta fatica.
Non
che il libro non sia bello, anzi, ma è
come se avessi fatto una mega scorpacciata di caramelle e ora ne fossi talmente
nauseata da non riuscire a sentirne più nemmeno il profumo senza provare quel
senso di fastidio. Mi rendo conto che avrei dovuto prendere un po’ le cose con
calma e soprattutto rispettare uno stacco tra un libro e l’altro, che avrei
dovuto rallentare, ma non ne sono stata capace e ora ne devo pagare le
conseguenze.
Essere genitori è il più duro e bel lavoro che vi
capiterà mai di fare.
Siamo
finalmente giunti al tanto fatidico giorno: il giorno del matrimonio tra Drew e
Kate. Chi l’avrebbe mai detto che Drew arrivasse a tanto? Lui, l’uomo più
avverso al matrimonio, che fa la fatidica proposta e sposa la sua bellissima
compagna? Ed è proprio lui che non vede l’ora che arrivi quel giorno per
infilare al dito di Kate l’anello che dimostrerà al mondo che lei è la sua
donna, che non può essere altro che sua. Perché nonostante la convivenza e un figlio,
questo per lui non è abbastanza. Vuole davvero che Kate diventi sua sotto tutti
i punti di vista.
Ma
cosa succede quando uno come lui va a festeggiare l’addio al celibato nella
città della tentazione per eccellenza? Gli imprevisti e i malintesi sono
proprio dietro l’angolo…
In
questo libro vediamo un Drew cresciuto, maturato. Diciamo che finalmente, sotto
alcuni punti di vista, è diventato grande, sotto altri non c’è proprio niente
da fare. Riesce a prendersi le sue responsabilità , a farsi carico dei problemi
che la vita familiare e la routine mette loro davanti e ad affrontarli senza
andare troppo fuori di testa.
Drew
è sempre il solito matto che dice le cose che pensa, sempre un po’ sboccato e
che quando diventa geloso non ragiona più. Ma, dall’altra parte, riesce a
esprimere i suoi sentimenti, riesce a capire e a parlare con Kate senza
risolvere sempre qualsiasi problema con il sesso. Diciamo anche che avere in
casa un piccolo “mini Drew” tiene bell'allegra la combriccola, non si possono
annoiare di sicuro.
Anche
Kate è cresciuta e, soprattutto, l’ho trovata più umana. Più alla nostra
portata. Non è più la donna perfetta che fa tutto nel migliore dei modi. È una
mamma con mille “paturnie” come tutte noi. Anche Kate si scontra con la realtÃ
di avere un bambino che dipende costantemente da lei, con la difficile scelta
dello scegliere tra famiglia e lavoro, tra la tata o il nido, o su come gestire
il figlio quando la notte non dorme. Certo è che al suo fianco ha un “semidio”
come Drew, sempre pronto a trovare soluzioni alternativamente, a farsi carico
di una parte della sua mole di lavoro o a comprenderla e sostenerla.
Rose Kennedy una volta disse: «Ãˆ stato detto: “Il
tempo sana tutte le ferite”. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col
tempo la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore
diminuisce, ma non se ne vanno mai».
Sicuramente
con questo ultimo capitolo della serie ritroviamo quell’umorismo che ha tanto
caratterizzato il primo libro. Ritroviamo il punto di vista di Drew al pieno
della sua simpatia, con battute e consigli sempre pronti. Troviamo anche un
Drew sdolcinato, innamorato e profondamente affezionato alla sua famiglia,
farebbe davvero di tutto per loro. Ma, tra le altre cose, troviamo anche tantissime
scene hot, talmente tante che, ad un certo punto, ho iniziato a saltarle. Non
ce l’ho proprio fatta a leggerle tutte. Erano davvero troppe.
Quello
che, invece, mi ha colpita particolarmente è la narrazione molto briosa,
frizzante, spiritosa e, a tratti, quasi comica. Qualità che non ho ritrovato in
libri più recenti della stessa autrice.
Adesso
mi prendo un periodo di vacanza da questo genere e mi butto su qualcosa di
completamente diverso e… incrociamo le dita!!
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