Cercami ancora, Emma Chase


Chi mi conosce già sa che, se una serie mi prende, non riesco proprio a lasciarla da parte finché non arrivo all’ultima pagina. Fortunatamente ne ho scelta una che è già conclusa altrimenti l’attesa mi avrebbe sfinita e avrei iniziato ad imprecare perché non ne era ancora stato pubblicato il sequel.
Come ben sapete questa è la recensione del terzo libro e, anche se starò attenta, potrebbe essere che faccia degli SPOILER relativi ai due precedenti capitoli.

Innamorarsi è facile, ma restare innamorati è qualcosa di veramente speciale.

Cercami ancora è narrato dal punto di vista di Kate e, finalmente, la conosciamo più approfonditamente. Kate e Drew sono più innamorati che mai ma, nonostante questo, l’amore non basta. Le paure e le insicurezze di entrambi possono mettere i classici bastoni tra le ruote ai due neo fidanzatini. Chi ha letto quanto scritto in precedenza in merito a questa serie sa che Drew ha un ego smisurato ma questo non vuol dire che anche lui non abbia delle insicurezze. Anzi! Quando si parla di Kate e della possibilità di perderla in qualche modo, diventa l’uomo più insicuro del mondo. E proprio questa sua paura di perderla gli fa fare una MEGA cazzata (mi permettete il termine brutale, vero? È proprio il caso di dire che Drew e il suo linguaggio scurrile mi hanno contagiata!)
Questo libro si basa proprio su questo mega misunderstanding. Lui che capisce una cosa e si comporta da BIPPPPPPPPPPP (mi autocensuro!) e lei che pensa che lui si riferisce ad una cosa e invece si riferiva ad un’altra. Da tutto questo ingarbugliamento di comportamenti e fatti poco carini ne esce che Kate tira fuori le unghie e, finalmente, mette i puntini sulle i ai comportamenti di Drew. Sarò sincera, Drew lo trovo simpaticissimo con il suo modo di fare da uomo delle caverne e il suo linguaggio poco forbito ma, dal punto di vista sentimentale trovo che sia un troglodita egocentrico. E trovo anche che Kate sia molto soggiogata da Drew. Non è mai riuscita a mantenere una posizione in un litigio con lui, è sempre lei a cedere, a lasciar correre, a fare un passo indietro. Ma dopo che Drew si è comportato come un cafone di proporzioni megagalattiche, Kate non può davvero far altro che prendere le distanze e scappare letteralmente da una situazione insostenibile. Questo, però, le permette di prendere delle decisioni da sola, di riprendere in mano la sua vita, di fare una scala delle sue priorità e seguirla. In questo processo Kate ha a fianco a sé i suoi due migliori amici: Delores e Billy.

È necessario cadere, sbucciarsi i palmi delle mani e le ginocchia, prima di rendersi conto di avere la capacità di rialzarsi in piedi.

Delores e Billy sono cugini e amici di Kate da quando erano bambini. Billy è stato il suo fidanzato per ben dieci anni e si sono lasciati in amicizia. Un’amicizia davvero profonda che, nonostante Drew cerca costantemente di minare, riesce a sopravvivere. Più che su Billy, mi soffermerei su Delores.
Delores è una pazza furiosa. Non ci sono altre parole per descriverla. È la moglie di Matthew, amico e socio di Drew. È una donna tanto intelligente quanto stravagante. Si veste in modo talmente particolare che Madonna ai tempi migliori non era nemmeno paragonabile a lei. Ma nonostante le sue particolarità è davvero un’amica per Kate, una che c’è sempre, anche e soprattutto nei momenti peggiori. Delores non ha assolutamente paura ad affrontare Drew, a dirgli quello che pensa di lui, a tenerlo sulle spine e a trattarlo come spesso merita. Sarebbe capace di tutto, anche di farlo fuori, pur di vedere Kate felice. 

È il modo in cui reagirete agli imprevisti della vita a fare la differenza.

Devo dire che anche con questo libro l’autrice è stata brava a mantenere alto il livello di attenzione. Anche questa volta mi sono divertita con la lettura, ho sorriso più volte anche se il malinteso alla base era piuttosto banale. Devo anche dire che l’epilogo mi ha fatto commuovere, mi ha fatto scendere una lacrimuccia, perché ho trovato Drew veramente (e finalmente!) romantico. Anche stavolta mi sono identificata in certi comportamenti di Kate. Mi sono spesso posta gli stessi dubbi, mi sono spesso comportata come lei (o forse come gran parte delle donne) e ho preteso di essere capita anche quando, in realtà, mi ero trincerata dietro silenzi pesanti.
Adesso che sono arrivata alla fine di questo libro, che abbiamo passato insieme la fase innamoramento e la successiva fase incasinamento, mi domando davvero cosa troverò nel quarto e quinto capitolo. 

A questo punto non mi resta da fare altro che riprendere in mano il kindle…


Elle

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