
Anche
se ho davvero tanti libri da leggere, in una delle mie tante pause caffè
solitarie, ho ceduto alla tentazione di
navigare su Amazon e cercare tra l’Unlimited qualcosa di interessante da
scaricare. L’idea era di scegliere un solo libro, ma poi mi sono lasciata prendere
la mano e ne ho presi ben tre. Col primo sono andata sul sicuro. Ho scelto
un’autrice che mi piace davvero tanto e che non mi ha mai delusa: Amabile
Giusti.
Non c’è conquista che non comporti un
dispendio di lacrime e sangue.
Mira
è poco più che ventenne e vive, come direbbe una mia carissima amica, in
“culonia”, in questo caso in un paesino sperduto dell’Alaska, Noweetna, che
conta la bellezza di trecento abitanti. Mira non si è mai allontanata dal suo
paese natale. Qui ci è nata e cresciuta e, ormai, ci si trova praticamente
costretta. Il padre tanto amato è sparito qualche anno prima, lasciandola sola
con una madre da accudire. Una madre concentrata solo su sé stessa, che non ha
mai una parola buona per nessuno, men che meno per Mira, e che soffre di una
fobia molto particolare, la fobia del colore bianco, che praticamente non le
permette di uscire di casa, soprattutto in inverno quando la neve ricopre
qualsiasi cosa. Mira per vivere lavora nell’emporio di famiglia e per svagarsi
legge romanzi rosa (mi sembra una passione famigliare!) e “cattura” fiocchi di
neve. Ama profondamente i protagonisti dei suoi libri e spera, un giorno, di
poter vivere la stessa loro passione travolgente.
Oh, no, tu non sei il diavolo. Non
sei neppure un angelo. Sei un uomo, col suo buio e le sue meraviglie.
Quando
Kade arriva a Noweetna diventa ben presto l’attrazione principale del paese
intero e di Mira in particolare. Il suo fisico imponente, i capelli lunghi, gli
occhi l’uno di un colore diverso dall’altro, gli innumerevoli tatuaggi che
spuntano ovunque e l’aria da duro, non aiutano certo a mantenere un basso
profilo. Non in un paese dove tutti si conoscono e dove tutti spettegolano. Kade ha trent’anni, è davvero un bell’uomo ma è scostante e
scorbutico, non si lascia avvicinare da nessuno e si capisce lontano un miglio
che sta nascondendo un enorme segreto.
Non puoi vivere sempre al buio,
scorgere improvvisamente la luce di una fiamma, e allontanartene perché brucia.
Bruciarsi diventa parte dell’avventura.
L’incontro
tra i due protagonisti è praticamente impossibile da evitare, così com’è
praticamente impossibile per Mira non innamorarsi di lui. Ma le emozioni che le
suscita sono contrastanti: come ci si può innamorare di un uomo terribilmente
rude come lui? E come fare a resistere ai propri sentimenti? E cosa succede
quando il passato di Kade torna a bussare alla sua porta? Sarà solo in quel
momento che lui dovrà fare la scelta più difficile: quella di mettere Mira al
sicuro.
…la vita è bella nonostante tutto.
Che anche il dolore ha un senso e senza il buio gelido del Nord non sarebbe
possibile vedere l’aurora boreale. Lo splendore si annida ovunque, basta
saperlo cercare.
A
fare da sfondo a questa bellissima storia d’amore troviamo il bellissimo
panorama dell’Alaska. La natura così selvaggia ed estrema, con le interminabili
notti invernali che lasciano il posto a pochissime ore di sole, contrapposte a
spettacoli naturali come l’aurora boreale che ti lasciano senza fiato. Ho trovato
che la similitudine tra Kade e l’Alaska sia stata particolarmente azzeccata.
Anche lui è selvaggio e, per certi versi, estremo eppure Mira è riuscita a
tirar fuori la sua parte migliore.
Era vero, i nomi erano soltanto
involucri, e anche il colore dei capelli, e gli abiti, e i luoghi. Ciò che
contava davvero era quel che rimaneva immutabile oltre i mutamenti.
Essere te.
Essere me.
Essere noi.
Ovunque sia.
Con
questo libro ho battuto tutti i miei record. In meno di ventidue ore l’ho
iniziato e finito. Mi ha stregata, ammaliata al punto che mi sono dovuta fare
forza per chiuderlo e riuscire a dormire poche ore prima del suono della
sveglia.
Ho riso e sofferto insieme ai protagonisti e mi è bastato chiudere gli occhi per immaginarmi lì a fianco a loro.
Ho riso e sofferto insieme ai protagonisti e mi è bastato chiudere gli occhi per immaginarmi lì a fianco a loro.
Sono
contenta che l’autrice con questo libro mi abbia guarita dall’apatia che mi
aveva preso al rientro delle vacanze. Mi ha rimesso a posto e mi ha ridato
quella voglia di leggere, di tuffarmi nuovamente nei romanzi rosa per sognare
il lieto fine… peccato che, nel frattempo, abbia praticamente ordinato solo
thriller!
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