Per l’ennesima volta mi sono lasciata prendere la mano e ho scaricato un po’ di libri dal catalogo KU e, tra l’ampia scelta, l’occhio mi è caduto su questa copertina accattivante. Inutile dire che mi sono lasciata
convincere…
Io ero lì solo di passaggio. Ero una nuvola spinta dal vento nel suo cielo e non ero quello che lui
desiderava. Non ero quella che poteva regalargli ciò che desiderava da tempo: un cielo senza
nuvole.
Isabelle è una ragazza cresciuta nella fattoria dei nonni del West Main. I suoi compagni di giochi
sono una mucca e un maiale, rispettivamente Lady Milky e Prince of Pork. Belle ha perso entrambi
i genitori da bambina e la nonna è diventata ben presto una madre, un’amica e una confidente. È
una ragazza sola che non è mai uscita dai confini del suo paese e con la passione per la fotografia.
Adesso che ha raggiunto l’età per andare al college si vede catapultata in una grande città come
Boston dove viene ospitata nella villa della famiglia Evans. La grande città le fa un po’ paura, ma al
suo fianco ha i gemelli Sasha e Ethan Evans, i suoi nuovi amici che cercano di farla uscire dal guscio
in cui è cresciuta. Belle è stata educata dai nonni in modo severo ed è sempre stata molto attenta
nel non deluderli, ma adesso che si trova in un altro ambiente risulta essere fuori luogo con le sue
salopette sdrucite sulle ginocchia e i suoi modi di fare poco raffinati. È spesso maldestra e
impacciata e ha dei modi di dire che nemmeno la peggior contadinella potrebbe mai usare.
Avevamo due vite completamente diverse, eppure ci sentivamo esattamente allo stesso modo:
dannatamente sbagliati nel mondo in cui vivevamo.
Jace è il fratello maggiore dei gemelli Evans. È cresciuto in una famiglia benestante e quindi con
tutti gli agi che questo comporta. Nonostante la fortuna di essere nato in questa famiglia, non è
mai riuscito a sentirsi amato dal padre. Un padre che gli ha imposto, in età adulta, un matrimonio
di interesse, lo stesso che è toccato in sorte a lui anni prima. Pur di sfuggire al proprio destino, Jace
ha deciso di mollare letteralmente tutto e arruolarsi nell’esercito. Per lui è stato il modo più
semplice e veloce per scappare dai propri problemi. Jace è un ragazzo sicuro di sé, a volte
arrogante, che guarda un po’ dall’alto le persone come Belle. Sebbene siano passati anni dal suo
ritorno a casa, tutto questo tempo non ha portato a un riavvicinamento col padre. I rapporti con lui
sono ancora molto tesi e, entrambi, non perdono occasione per stuzzicarsi.
Un punto di scontro tra padre e figlio è proprio Belle. Quando il padre lo informa che deve stare
assolutamente lontano da lei, lui per fargli dispetto, inizia a “ronzarle” intorno. E se all’inizio tutto
era nato con l’unico scopo della vendetta, quando Belle deve tornare alla fattoria in fretta e furia,
la distanza da lei gli fa capire che forse, sotto sotto, c’è dell’altro.
Perché l'amore non si finge, non si comanda. Non si nutre di indifferenza. L'amore ti colpisce,
così da un giorno all'altro. Quando sei meno pronto e più impreparato. Ti fa perdere la testa
proprio per l'ultima persona per cui mai avresti creduto di poterla perdere e ti redime, ti
sconvolge. Ti stravolge. Ti mette a soqquadro il mondo, senza che tu possa rendertene conto, e si
veste di panni semplici. Di quelli che le toglieresti al primo attimo buono solo per poterla vedere
imbarazzarsi davanti a te, mentre i tuoi occhi le scivolano addosso e le entri a fondo.
Se la trama e la copertina mi hanno convinta a prendere in mano questo libro, una volta iniziato mi
sono un po’ ricreduta.
La narrazione è scorrevole, la storia di fondo interessante, ma ho trovato
delle difficoltà. Prima fra tutte gli errori grammaticali. Non è la prima volta che leggo un libro con
tanti refusi, ma è la prima volta che mi capita di leggere un libro in cui l’autrice ha sbagliato la
persona dei verbi (subii non è subì) e, purtroppo, questo errore l’ho riscontrato davvero tante
volte.
La seconda difficoltà l'ho riscontrata con le ripetizioni. Penso che tutti abbiano capito che la fattoria è nel
West Maine. Pure io che, finito un libro, spesso non ricordo nemmeno i nomi dei protagonisti, lo
ricorderò per sempre.
Altra cosa, ho trovato la parte centrale un po’ lenta, mi è sembrato che si
fosse perso di vista il motivo per cui Belle era tornata alla fattoria. Non è tornata per amoreggiare
con Jace di nascosto dal nonno, ma per cercare di salvarla, ma di questo poco si parla.
Apro una piccola parentesi sul nonno. Questo nonno che gira sempre con il fucile in spalla, che
cerca di far diventare i testicoli dei vari ragazzi che girano intorno a Belle cibo per i suoi animali,
che insegna il bracconaggio al vicino di fattoria, l’ho trovato un po’ troppo sopra le righe.
Simpatico sì, ma troppo grottesco.
Quello che ho trovato interessante è il finale. Un finale un po’ movimentato, con qualche colpo di
scena, che fino alle ultime righe non si capisce come il libro va a finire.
Questo libro, purtroppo, è la conferma della classica regola del mai
giudicare un libro dalla copertina...
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