Eccomi qua con un altro libro scaricato da Amazon Unlimited in un di raptus da acquisti compulsivi. Non è la prima volta che leggo libri di questa autrice e, devo dire, che anche stavolta non mi ha delusa.

Starsene zitti serve solo ad ascoltare chi ci sta attorno e se ascolti il cuore che batte forte, scopri cose che la ragione tende a volerti nascondere.

Gwendoline Torricelli ha solo diciotto anni e i genitori, dopo che l’hanno trovata a letto con il fidanzatino, hanno deciso di allontanarla dalle tentazioni e spedirla ad Atlantic City dal fratello per le vacanze estive. Ryan e Gwen hanno parecchi anni di differenza e da ben dieci non si vedono. Ryan ha lasciato la casa dei genitori per entrare in polizia, ma non è il classico poliziotto americano che mangia ciambelle, beve litri di caffè, e lavora pattugliando le strade delle città. Lui è un agente speciale che lavora sotto copertura. Il suo compito è infiltrarsi nelle varie cosche per arrivare a stanare il capo. Non è un mestiere facile, tantomeno sicuro, e non ha mai informato la famiglia del suo vero lavoro. Ma quando i genitori gli chiedono aiuto con la sorellina, non ha cuore di rifiutare. E qui cominciano i guai…

Gwen non è una ragazza facile da gestire e, diciamolo fuori dai denti, nemmeno tanto matura. È testarda, chiacchierona, insopportabile, vuole sempre avere l’ultima parola e qualche volta è anche capricciosa. Diciamo che è ancora in quell’età dove gli ormoni impazziti scombussolano il suo mondo e il suo modo di comportarsi. Ryan pensa che basti farla lavorare nel bar che gestisce per conto della polizia per tenerla occupata e fuori dai guai, ma non si rende conto che i guai sono proprio dietro l’angolo. Sia per Gwen che per Ryan stesso.

Mi fa paura perché rischiara tutto, mette in luce pure me e io, sotto ai riflettori, potrei apparire con tutti i miei difetti, le mille debolezze o cattive qualità e non piacerle più.

Michael, detto Black Jack, è il migliore amico nonché collega di Ryan. Lui, per conto della polizia, gestisce il casinò Tropicana di Atlantic City e lì si sente a casa. Ryan e Mike si guardano le spalle l’un l’altro e, soprattutto, Ryan c’è sempre stato per Mike. Gli è stato vicino nei momenti del bisogno, soprattutto quando questo lavoro è diventato la sua vita privata. Quando per mantenere la copertura ha dovuto fare il cattivo, ha dovuto drogarsi, ha dovuto iniziare a giocare d’azzardo, a bere alcolici e andare con donne di dubbia fama. Quando tutto questo per Mike è diventata una dipendenza. 

Mike è uno figo. Sicuro di sé, di bell’aspetto, circondato da donne bellissime e soldi, ma tutto questo è solo una facciata. Sotto la corazza da duro non ha un cuore, le sue emozioni non sono mai venute a galla, sono sempre state tenute sotto controllo. Solo la ragione lo ha guidato e salvato nei momenti di maggiore pericolo.

I sentimenti non sono mai facili. L’amore è simile alla droga, Michael, ma è la forma di dipendenza più genuina che c’è, non temerla, non averne paura.

Appena Mike viene a conoscenza delle intenzioni di Ryan di ospitare la sorella, capisce il pericolo a cui va incontro e mette in guardia l’amico. Capisce che tutta la loro copertura potrebbe saltare, il lavoro di tanti anni andare in fumo e mettere la loro vita in pericolo. Ma ormai il danno è fatto. Non si può tornare indietro e Mike e Ryan si avvicenderanno nel proteggerla nel miglior modo possibile.

Ma cosa succede quando quella piccola rompiscatole di Gwen inizia a scalfire la dura corazza di Mike? Cosa succede quando Gwen è costretta dagli eventi a doversi fidare di lui? A dover dipendere da lui e dalla sua forza?

Questa è la normalità, questo è quello che fa la gente comune, che fanno tutti. Vivono. Amano. E lo voglio anche io per me, per lei.

Mi sono innamorata subito di Mike e Gwen. Di lei ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha descritto il modo di essere, di comportarsi. Quel modo che caratterizza l’età della protagonista. Un’età in cui un attimo prima ti senti invincibile, affascinante, bellissima, che ti senti addosso il “potere” di catturare gli sguardi degli uomini e l’attimo dopo ti sorgono mille dubbi, mille insicurezze. Quell’età in cui basta davvero pochissimo, un solo attimo, dal passare dalla “femme fatale” all’essere una bambina capricciosa. Ho apprezzato la sua caparbietà, il suo non mollare mai, il suo insistere per sapere cosa è successo, il suo voler entrare a tutti i costi nel cuore di Mike anche se sa già in partenza che ne uscirà a pezzi. Mike, invece, mi è piaciuto perché cinico, a tratti dispettoso e a tratti dolce. Che non si è reso conto di stare per affezionarsi a Gwen finché non glielo hanno proprio detto in faccia. Che nonostante la sua incapacità di provare emozioni, per "Cuoricino" è cambiato, ha fatto a pezzi la sua preziosa corazza e ci ha fatto intravvedere il suo vero io, il suo vero essere.

Ho solo un appunto per l’autrice: l’epilogo (o gli epiloghi). 

La storia è davvero bella, ben costruita, ti impone di andare avanti con la lettura, ma l’epilogo non sono proprio riuscita a capirlo. Non ne ho capito il senso, il perché. Mi è sembrato un mega spoiler di qualcosa che non sono riuscita ad apprezzare, a comprendere. Avrei preferito che il libro finisse con l’ultimo capitolo. Ci sarei rimasta male, ma l’avrei apprezzato sicuramente di più. 

Adesso, però, capisco perché i lettori hanno richiesto un sequel. Perché anche io lo avrei richiesto a gran voce…