Quando ho avuto l’opportunità di partecipare a questo review party non mi sono tirata indietro.
Ho letto tutti i libri di questa autrice e non me ne perderei uno per niente al mondo.
Ho adorato la serie del Vermont, i protagonisti, le loro storie e la loro crescita e, da lei, non mi aspetto
assolutamente niente di meno.
Lo so che questa nostra curiosa situazione nasce da presupposti, forse, sbagliati, ma non credo
che tu abbia incrociato la mia vita per non finirci dentro, in un modo o nell’altro.
Stella è ormai una donna. La madre, appartenente ad una delle famiglie più ricche di San
Gimignano, l’ha abbandonata appena nata. Stella è cresciuta in una casa famiglia e, al
raggiungimento della maggior età , è stata adottata da due sorelle, Letizia e Beatrice, che l’hanno
sempre sostenuta e spronata a fare ciò che pensava fosse la cosa più giusta. Alla morte della
nonna materna, questa le ha lasciato in eredità il casale di famiglia e questo lasciato ha aperta un’enorme frattura tra la famiglia della madre e Stella.
Stella è una stilista che si sta facendo conoscere per le sue abilità e il suo sogno è di poter aprire,
un giorno, un atelier tutto suo. Pur di seguire il suo sogno ha lasciato a metà gli studi e, all’età di
quasi trent’anni decide di tornare a scuola per prendere quel tanto richiesto diploma che le
dovrebbe permettere di avere la strada più spianata. È una donna caparbia, arguta e sveglia ma subisce molto il cerchio ristretto del paese. Il fatto che tutti si conoscano è sì un pregio, ma
anche un difetto. Soprattutto quando una delle cugine, Lucrezia, fa di tutto per metterla in cattiva
luce e sparla spesso e volentieri alle sue spalle, cercando di isolarla ulteriormente.
Mentre partecipa ad una festa di compleanno a Bologna incontra un uomo, Marco, e fin da subito,
ne rimane attratta, ma prima che si scambino i numeri di telefono Stella se ne va in hotel e lui non
riesce più a rintracciarla.
Sei la dimostrazione del fatto che essere degli esperti filosofi e possedere due lauree non
significa capire e saper gestire quello strano, curioso, imprevedibile muscolo che abbiamo al
centro del petto.
Marco è uno stimato professore universitario. Ha lasciato la sua cattedra a Bologna per prendersi
un anno in tranquillità come insegnante in un paesino in Toscana prima di trasferirsi in una delle università di
Londra. È un uomo colto, letterato, acuto e intelligente. È rimasto folgorato dalla bellezza di Stella
e, dopo quell’incontro a Bologna, ha fatto di tutto per ritrovarla. Il fatto di andare ad insegnare in
una scuola a San Gimignano non è proprio una coincidenza e nemmeno l’aver preso in affitto una
stanza a casa di Bea e Letizia. Il destino vuole, però, che Marco sia anche l’insegnante di Stella.
Fratello, davanti all’amore siamo tutti come bambini: incoerenti, indisciplinati, totalmente ignari
delle regole.
Stella e Marco provano un’attrazione che non è possibile ignorare, per quanto ci si possa provare.
È un sentimento travolgente che fanno fatica a tenere nascosto, soprattutto per il fatto che Marco
è l’insegnante di Stella. Ma è anche un sentimento fragile, che porta in superficie le debolezze e le
insicurezze di entrambi. Insicurezze amplificate da chi tenta in tutti i modi di mettere loro i famosi
bastoni tra le ruote.
Quale grande mistero sono le donne.
Angela Contini riesce a rendere tanto bene l'amore quanto l'odio.
Vi posso assicurare che non ho mai disprezzato qualcuno quanto ho fatto con la cugina di Stella, Lucrezia. L'avrei presa a male parole una pagina sì e la pagina dopo anche!
C'è un qualcosa che, però, sento non ha funzionato alla perfezione nel romanzo. Questo qualcosa è riconducibile alle prime pagine del libro.
Tutto accade molto velocemente, forse troppo velocemente. Non ho il tempo di assaporare il tutto bene che già succede qualcos'altro in maniera frenetica e repentina.
Un'altra cosa che mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca è che ho trovato i due
protagonisti un po’ statici. Stella e Marco non sono cresciuti, non c'è stata una vera e propria
evoluzione del personaggio. La loro storia si è sviluppata e maturata, ma loro no, sono rimasti quelli che erano
all’inizio del libro.
Con questo libro mi sono davvero superata. L’ho iniziato e finito nel giro di una sera, complice un attacco di insonnia pagato a caro prezzo il giorno successivo. La scrittura della Contini è, come sempre, semplice e scorrevole e ho trovato i dialoghi davvero interessanti.
Quando la situazione si fa difficile e i sentimenti devono emergere e far sentire la loro voce, la penna di Angela lavora egregiamente ed è davvero distinguibile dalle altre per la sua intensità e capacità di apparire reali.
Mi ha fatto strano leggere la Contini al di fuori del mio amato Vermont e ammetto che ho sentito la mancanza dei personaggi che, grazie a lei, ho conosciuto e ancora oggi porto nel cuore.
Ma è stato anche interessante trovarla su un altro territorio, nuovo anche per lei.
Angela è sempre Angela e il cuore, laddove serve, si sente tutto.
In ogni preghiera che ho nascosto agli altri, c'era sempre il desiderio di un sogno che non osavo nemmeno sperare: il diritto alla felicità , temporanea forse, ma sempre felicità .
Grazie per la bellissima recensione!
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