Sugar Baby, Sonja Kjell

Quando ho fatto la segnalazione di questo libro la trama mi ha molto incuriosita e, una volta trovatolo disponibile con amazon unlimited, ne ho approfittato per farlo mio e leggerlo. 
Molto probabilmente non sono stata molto attenta e, sempre dalla trama, non avevo proprio capito che fosse un romanzo rosa che parlava di uomini gay. Non che la cosa mi sorprenda, non è il primo che leggo, ma non me lo aspettavo. 

Forse sono io il mio peggior nemico, il tizio che si paralizza anche quando non dovrebbe. 

Elliot è un ragazzo laureato all’accademia d’arte che si ritiene piuttosto anonimo: non è alto, non è bello, non è ricco e nemmeno tanto interessante. Lavora in un night come spogliarellista e deve stare attento all’alimentazione per non ingrassare e uscire dai rigidi canoni che gli permettono di mantenere il fisico asciutto e attirare clienti.
Nonostante gli sforzi i clienti che attira continuano a diminuire, l’unico che rimane è il professore, un habitué del suo palchetto che non si è mai fatto avanti e su cui Elliot ha fatto parecchie illazioni. Ha sempre mantenuto le distanze, mai una parola o un accenno a qualcosa di diverso dalla solita mancia. 
Elliot sa che il suo lavoro è a rischio, sa che da un giorno all’altro potrebbe rimanere a casa e, la goccia che fa traboccare il famoso vaso, è uno svenimento nel club prima di salire sul palcoscenico. Fortunatamente il professore è nei dintorni e lo soccorre prontamente, ma il suo lavoro al club è finito definitivamente. 
Che lavoro può allora fare per mantenersi? Di sicuro il suo curriculum non gli permette di trovare niente di che, ed è così che si propone come sugar baby al professore

Non tutti i complimenti devono avere un secondo fine. 

Il professore altro non è che Shwan, un avvocato di mezza età che vive per il suo lavoro. Non ha famiglia e non ha grandi amicizie. L’unico amico che ha è il suo socio. 
È una persona gentile, perbene, difficilmente si arrabbia e ha reazioni esagerate. È sempre molto controllato e non eccede mai, anche se vorrebbe. Per essere un uomo di mezza età ha un fisico molto atletico e si veste sempre con eleganza. 

L’età non conta niente, Shawn. Si rischia ogni volta, in un modo o nell’altro. 

Shawn è l’uomo ideale di Elliot, è la metà che ha sempre sognato di avere al proprio fianco. 
Elliot sa benissimo che, nel caso Shawn dovesse accettare la sua proposta, dovrà stare molto attento. Attento a rimanere sempre professionale, a non innamorarsi di lui e rimanerne scottato. 

Non è un gioco, è finzione, e io sono un venditore di illusioni. 

Elliot all’inizio è un ragazzo immaturo, non fa progetti a lungo termine. Ha un lavoro che non ama che però gli permette di sopravvivere, di “sbarcare il lunario”, ma non fa nulla per cambiare la situazione. 
I rapporti con la famiglia dopo il suo coming out e dopo aver deciso di intraprendere una strada diversa da quella che si aspettavano, non sono affatto buoni. Si è completamente allontanato da loro e, anche quando la madre lo chiama al telefono, lui non risponde. L’unico che gli sta vicino, lo consiglia e si preoccupa per lui è Marcus, l’amico d’infanzia. Solo quando inizia a frequentare Shawn, l’evoluzione degli eventi lo mettono di fronte a scelte che è costretto a fare. Sa benissimo che, prima o poi, dovrà crescere, maturare e affrontare, una volta per tutte, i problemi che ha sempre cercato di nascondere sotto il tappeto. E solo quando sarà “cresciuto”, potrà pensare di affrontare una eventuale relazione con un uomo maturo. 

Mi sono rimboccato le maniche per avere una relazione con Shawn, quando invece avrei dovuto farlo per me stesso. 

Come ho già detto, non pensavo di trovarmi tra le mani un libro di questo genere. 
Pensavo fosse un romanzo leggero che racconta di situazioni impossibili, al limite del credibile, che possono succedere nei club privati e invece ne sono rimasta sorpresa. 
È un libro che mi ha fatto provare tenerezza per questi due personaggi che hanno iniziato a frequentarsi per i motivi sbagliati e che, conoscendosi e frequentandosi, si sono evoluti e migliorati. Soprattutto Elliot, che ha capito che, prima di amare gli altri, bisogna amare sé stessi, che solo così si può vivere serenamente una storia d’amore.

Elle

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