Benvenuti a questa giornata di review party! Ve l’ho detto, no, che ormai sono quasi all’ordine del giorno :D
Il libro celebrato è Private di Kate Brian, in uscita proprio oggi per Newton Compton Editori.
Dopo tanti romanzi tendenti all’erotico, mi sono, quasi a sorpresa, ritrovata tra le mani un libro che di erotico non ha assolutamente nulla e, sempre a sorpresa, rientra nella categoria young adult.
Da sempre, non so di preciso per quale motivo, sono affascinata dai romanzi ambientati nelle scuole (potete immaginarmi mentre leggo Harry Potter e mi figuro lì, a prender parte a tutte le lezioni), quindi, quando ho iniziato questo romanzo, mi sono subito sentita “nel mio”. Sarà che a scuola mi piaceva andarci, sarà che provo una nostalgia pazzesca...
A fine recensione, come ogni review party che si rispetti, troverete la lista degli altri blog che vi partecipano :)
In Private ci addentriamo tra le mura dell’Easton Academy, rinomata scuola superiore privata, a cui è possibile accedervi o grazie al dio denaro o per meriti scolastici. La maggior parte dei suoi studenti rientra nella categoria dei non propriamente simpatici figli di papà, mentre ben pochi sono quelli che il posto se lo meritano grazie alle loro capacità. Tra questi studenti meritevoli c’è Reed, la nostra protagonista, una quindicenne proveniente da una famiglia di cui sappiamo ben poco, se non che la madre ha un qualche problema non ben definito.
Ecco, in tutto il libro ci sono molte cose “non ben definite” e recentemente ho scoperto il perché: questo è il primo libro di una serie composta da dieci libri. Se volete ve lo ripeto: d-i-e-c-i libri.
Lo ammetto, a saperlo prima, non so se avrei cominciato questo libro e i motivi principali sono due: il primo, è che, secondo me, le serie tirate troppo per le lunghe annoiano, mi rendono svogliata e presto me ne dimentico; la seconda è la possibilità (molto probabile vista la mole di volumi) che questa serie finisca per non essere tradotta nella sua interezza visto il mercato editoriale contemporaneo. Ma chissà.
Chiusa questa parentesi (leggermente polemica?), ritorno al nostro libro.
Quando Reed entra alla Easton Academy, l’impegno che si pone con se stessa è quello di non essere più la Reed di una volta. Non vuole più essere invisibile, vuole far parte di quello che, volgarmente, mi vien da definire il gruppo dei “fighi” (nella sua ingenuità Reed non sa che non è tutto oro quel che luccica, ma poverina, lei ha sempre 15 anni). E questo gruppo dei “fighi” è impersonato dal Billings.
Il Billings è il dormitorio riservato agli studenti degli ultimi due anni e, per esserne invitati a far parte, bisogna rispondere a dei requisiti ben specifici: accademici, di anzianità o atletici. L’accesso è ultra selettivo ma, una volta entrati, la via per il successo è sicuramente più facile.
Quelle che sicuramente non sono “facili” sono le ragazze del Billings. Immaginarle è semplice, rispondono al più classico dei cliché e, nonostante ciò, Reed farà di tutto per far parte di questa cerchia di “pochi eletti” e tutto ciò la porterà lontana da colui che, fin dal primo giorno di scuola, è stato suo mentore e angelo custode: Thomas.
Thomas però qualche problemuccio ce l'ha pure il ragazzo e lui è uno dei pochi personaggi che si scoprono di più in questo libro.
Perché sì, degli altri personaggi sappiamo qualcosa, ma si tratta soltanto di un'infarinatura, non si entra mai troppo nel dettaglio.
Tra prove di coraggio e atti servizievoli, la nostra Reed ci porterà all'interno dell'Academy, lasciandoci però con una miniera di domande e buchi che chissà quando troveranno risposta.
Quindi, cosa ne penso di questo libro? Ecco, se il libro presenta mille domande, io mi pongo questa a cui non so dare risposta.
Le cose raccontate sono troppo poche per dire "è un bel libro" o "è un libro spazzatura". Mi vien soltanto da dire che è un libro-prequel, che mette delle buone basi per un seguito.
Mi ritrovo quindi a sperare che presto esca il secondo volume e conoscere quanto più possibile i suoi personaggi e lati nascosti...
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