Cerimonia di morte, J.D. Robb


Ho iniziato il primo libro della serie In Death almeno un paio di anni fa quando avevo la fissa di voler leggere tutto quanto pubblicato da Nora Roberts (J.D. Robb aka Nora Roberts).
Mi sono innamorata dei suoi protagonisti e mi sono arrabbiata tantissimo con le case editrici che hanno deciso di non pubblicare più niente di questa serie. In Italia sono stati pubblicati solo i primi cinque libri mentre in America la serie conta più di quaranta capitoli. 
Quanto mi piacerebbe essere in grado di leggere in lingua originale…






Non puoi separare ciò che fai da ciò che sei. Non mi aspetto che sia così, e non voglio che tu lo faccia. Qualunque cosa ti riguardi, riguarda anche me. È questo che mi aspetto, e voglio che sia così. 

La serie In Death è ambientata a New York nell’anno 2058 circa, futuro lontano ma non poi così tanto. Per molti lavori gli umani vengono sostituiti da droidi perché più economici e facilmente controllabili. Lo spazio è ormai a portata di mano e vengono costruiti resort di lusso sui vari satelliti. Le auto funzionano con i comandi vocali e la tecnologia è davvero molto avanti. Il vero cibo è un lusso per soli ricchi, per non parlare del vero caffè, tanto amato da Eve. Una cosa che non è cambiata in tutti questi anni che ci separano dai giorni nostri al 2050 è il crimine. La criminalità è una costante e i numeri di atti criminali non sono minimamente diminuiti.

Sei brava, Dallas, ma sei spietata.

Eve Dallas è una giovane tenente della omicidi con decennale esperienza sul campo. Ama profondamente il suo lavoro e lo svolge al meglio delle sue possibilità. È una dura, tosta, che quando ha un obiettivo lo deve raggiungere, a costo della sua stessa vita. Ha avuto come maestro Feeney, che l’ha presa sotto la sua ala protettrice e le ha insegnato tutti i trucchi del mestiere e ora ha Peabody come aiutante, una ragazza sagace e sveglia. Eve è una che non ha mai tempo per una seduta dal parrucchiere o dall’estetista perché il lavoro viene prima di tutto, addirittura preferisce tagliarsi i capelli da sola (con effetti a dir poco disastrosi), ma qualche volta la sua amica Mavis riesce a “rapirla” giusto un’ora per rimetterla in sesto. È sposata con il miliardario Roarke e vivono nella bellissima villa con piscina coperta e  maggiordomo, con cui non riesce proprio ad andare d’accordo.

I demoni esistono davvero.
[…]
Sono fatti di carne e ossa, e camminano su due gambe. E io ne ho incontrati parecchi.

Roarke è il marito perfetto: bello, ricco, intelligente, ama profondamente Eve, difetti compresi. La sostiene, la aiuta, la incoraggia e, in caso di bisogno, le mette a disposizione qualsiasi mezzo per facilitarle la vita, non solo quella privata ma anche quella lavorativa. Roarke è un immigrato irlandese che si è costruito l’impero da solo, senza l’aiuto di nessuno. Per arricchirsi non ha sempre seguito canali legali ma la sua fedina penale è intonsa, Eve non avrebbe potuto sposarlo altrimenti.

“La gente ha bisogno di credere.”
“Perché?”
“Perché la vita a volte fa proprio schifo.”

In questo capitolo della saga ci troviamo alle prese con la morte di un collega, Frank Wojinski. Nonostante all’apparenza questa possa sembrare una morte dovuta a cause naturali, gli affari interni decidono di indagare più a fondo. Da qui partono una serie di morti apparentemente legate ad una setta di magia nera gestita da Selina Cross e dal suo braccio destro, Alban. Setta che si contrappone a quella della magia bianca, la wicca. Ma, cosa si nasconde dietro la facciata di una setta religiosa che adora satana? E dietro quella che venera la natura? Cosa spinge l’uomo ad aderire ad una setta?

Le carezze di Roarke su di lei erano come un miracolo che cacciava via tutte le brutture e il dolore del mondo.

Come avrete già capito, io adoro questi libri e mi spiace davvero tantissimo che la traduzione della serie si sia interrotta. 
Tra tutti e cinque i capitoli questo è quello che mi è piaciuto di meno. Non per i protagonisti e le loro storie ma per l’ambientazione. Il sangue, in questo libro, scorre a fiumi. L’ho trovato davvero troppo dark.
Certamente mi ha fatto piacere ritrovare Eve e Roarke sempre più innamorati. Finalmente Eve è più aperta nei confronti del marito e Roarke ha imparato come “gestirla” nei momenti difficili e mi sono ritrovata spesso a sorridere per la sua sottile ironia. 
Sono stati approfonditi lati del loro passato che non erano stati affrontati nei libri precedenti ma che mi hanno aiutata a capire il loro carattere. 

Concludo facendo un appello alle case editrici: vi prego, pubblicate i sequel di questa serie! Pubblicate un capitolo la settimana, un libro al mese… ma non lasciatemi con il mal di stomaco al pensiero di come proseguirà la vita di Eve e Roarke. Grazie.

C’è sempre una scelta.



Elle

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