Quando, all’uscita di Tutto l’infinito del cielo, Angela Contini aveva annunciato che sarebbe stato l’ultimo della serie del Cielo, ci ho creduto ben poco. Le lettrici erano troppo affezionate alla saga e si capiva che l’autrice stessa ci aveva lasciato il cuore.
Nel momento in cui è arrivata la notizia di un ritorno alla saga lo stupore è stato praticamente nullo, ma il cuore mi si è riempito di gioia e nostalgia. Nostalgia per quei posti del Vermont che avevo cominciato a mia volta ad amare, per i suoi personaggi che ho adorato conoscere e ritrovare man mano nei suoi libri.
Così, quando ho preso in mano Tutti i colori del cielo mi sono semplicemente detta, col sorriso sulle labbra, Sono pronta per ritornare a casa.
Gli scritti della Contini fanno proprio quest’effetto. Ti circondano e ti inglobano in un mondo raccontato in maniera talmente reale e naturale, che è inevitabile non sentirsi a proprio agio, al posto giusto nel momento giusto.
E sognare. Con le storie della Contini è impossibile non sognare.
Se in Tutti l’infinito del cielo, la protagonista femminile era Mackanzie Morgan, in Tutti i colori del cielo il protagonista maschile è il fratello dei lei, Liam.
Liam Morgan, centonovanta centimetri di altezza per novanta chili di peso, è quello che potremmo definire, in parole spicce, un gran bel ragazzo. Ha fascino, è simpatico e alla mano.
Jane Labelle, inglese, piccolina, è la ragazza invisibile o che tenta di far di tutto per rimanere tale.
Il primo incontro, o meglio, scontro tra i due avviene all’aeroporto, dove Jane, di corsa insieme alla sorella minore Charlotte, investe Liam, facendogli cadere il telefono, il quale va in mille pezzi. La giovane non si ferma ad aiutare il nostro povero fanciullo e potete ben immaginare la ben poca felicità di quest’ultimo.
Liam era di ritorno da New York, Jane e Charlotte in arrivo da Londra. Quel che non sanno e che presto si ritroveranno ad essere vicini di casa.
Aiutati da Jordan, marito di Mackanzie, Liam trova lavoro come capofalegname mentre Jane come estetista.
Inutile dire il clima iniziale quando i due si ritrovano sullo stesso pianerottolo, ma si sa che l’odio molto spesso scema per poi trasformarsi in qualcosa, talvolta, di diametralmente opposto.
Liam e Jane si conoscono, si mettono a nudo e ciò che scoprono è che davvero l’apparenza inganna.
Liam, quel giovane dall’aspetto tanto forte e coraggioso, è un fobico di natura. Ha paura praticamente di tutto: dal ragno più piccolo, al sangue, al buio. Ha anche un’altra particolarità: si innamora spesso ed in fretta. È un tenerone, a differenza di tanti protagonisti maschili dei romance crede nell’amore, ama l’amore e sogna una storia duratura e meravigliosa come quella dei suoi genitori.
Jane, invece, all’amore non crede più, non perché ferita a causa di un qualche suo coetaneo che le ha spezzato il cuore, ma perché tradita da chi l’amore glielo doveva dare a prescindere e in quantità smisurata. Il padre muore quando la sorellina è appena nata. La madre ci mette ben poco a rimpiazzarlo e l’uomo che entra in casa, Thomas, va a ricoprire un ruolo che è tutto fuorché paterno. Le violenze in casa partono dal primo giorno, le percosse inflitte a Jane fanno parte della routine quotidiana, la madre non dice e non fa alcuna mossa e Jane e Charlotte crescono in questo ambiente fino a che Jane, ormai adulta e sopravvissuta ad un tentativo di omicidio da parte del patrigno che finalmente vede il carcere, prende la valigia e insieme alla sorellina scappa nel Vermont, certa che, una volta fuori, Thomas tornerà a cercarla.
Anche in Tutti i colori del cielo il realismo dei suoi personaggi è stravolgente, Liam e Jane (e anche Charlotte e tutti i personaggi di contorno) sono persone comuni, quelle che incontriamo normalmente nella nostra vita. Ed è proprio questo, a mio parere, che porta i libri della Contini a prendersi un posto tutto loro all’interno del cuore del lettore. Perché si parla di noi, di un nostro amico, di una nostra storia.
Sono senza parole. Grazie con tutto il cuore!
RispondiEliminama grazie a te ♥
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