!RP! Big Rock, Lauren Blakely

Benvenuti in questa tappa del review party! Oggi è il turno di un libro di cui si comincia a sentir parlare sempre di più, ma che a me ha lasciato qualche dubbio... Bando alle ciance: vi lascio con la recensione e a fine di questa troverete il banner con tutti gli altri blog che partecipano in data odierna al party! Buona lettura :)

Spesso mi domando cosa spinge uno scrittore a scrivere un libro, mi chiedo da dove possa trovare l’ispirazione. E mi stupisco sempre di che strana fantasia deve avere.
Soprattutto mi domando da dove arrivi l’idea di scrivere un romanzo erotico. Se da esperienze personali o fantasie inespresse. E mi domando anche cosa spinge una casa editrice a pubblicare certi libri, se allettati dall’idea delle possibili vendite o chissà cos’altro.
Quando ho letto la trama di questo libro pensavo davvero di trovarmi davanti ad un bel romanzo d’amore, uno di quelli dove il protagonista cambia radicalmente le sue abitudini pur di arrivare all’obiettivo. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi tra le mani un romanzo erotico, e nemmeno di quelli scritti bene. Ma partiamo dall’inizio…

Spencer Holiday è un playboy. Non c’è altra definizione. È bello, intelligente, ricco ma ha il “difetto” di cambiare troppo spesso partner. Il suo massimo periodo di astinenza è stato addirittura di un paio di settimane. Ha fondato l’app Boyfriend Material, un’applicazione dove le donne possono incontrare uomini senza le tanto imbarazzanti “foto di ca***” (testuali parole). Dopo la vendita dell’app ha deciso di gestire, insieme alla sua amica e socia Charlotte, i tre bar della catena The Lucky Spot, in quel di New York.
Il padre di Spencer, che gestisce la catena di gioiellerie Katharine’s, ha deciso di vendere l’attività per poter passare la pensione in giro in barca con la tanto amata moglie. Ma chi ha deciso di acquistare è una famiglia un po’ all’antica e vuole che, per questioni di marketing, gli Holiday diano un’immagine seria di sé. È per questo che Spencer chiede aiuto a Charlotte: le chiede di diventare la sua fidanzata per finta per una settimana, il tempo necessario al padre di chiudere l’affare. Charlotte non ci pensa su più di tanto e accetta la proposta. Mette solo dei piccoli vincoli, delle regole: niente sesso anale, dire sempre la verità, non dormire insieme, niente situazioni strane, non innamorarsi e, soprattutto, finito il periodo dei sette giorni tornare ad essere migliori amici. Ovviamente per far sembrare il più reale possibile la colossale bugia, bisogna comportarsi come una vera coppia di fidanzati, il che comprende, tra le altre cose, comprare un anello di fidanzamento di diamanti da ben 10.000 dollari e fare prove di bacio per essere più convincenti quando si è a cena con la famiglia. Se in pubblico la bugia regge, la situazione tra i due amici si complica quando si inserisce il componente sesso. Da quel momento le regole di cui sopra vengono infrante, solo una si salva… e vi lascio indovinare quale.
Non sono una bigotta e, in fondo in fondo, i romanzi erotici mi piacciono (qui lo dico e qui lo nego). Ma questo non mi ha convinta. Il libro è un’ode al pene. Ma non un pene normale, uno esageratamente grande. Ho trovato alcune scene di sesso troppo stucchevoli, troppo forzate e sono arrivata quasi al punto di girare velocemente le pagine pur di saltarne qualcuna.
Non sono riuscita nemmeno ad immedesimarmi con i protagonisti: Spencer ha un ego talmente smisurato che eclissa qualsiasi altro personaggio, Charlotte inclusa. Se vi state domandando cosa mi è piaciuto di questo libro vi rispondo sinceramente dicendo l’idea di fondo. L’idea che anche il playboy più incallito può mettere la testa a posto e trovare la sua anima gemella, trovare l’amore.

Concludo dicendo che un libro per essere bello non ha bisogno di innumerevoli e lunghissime scene hot. Ne bastano poche ma scritte bene.
E non serve nemmeno entrare troppo nel dettaglio perché anche il lettore ha la capacità dell’immaginazione...
Ps. Un consiglio per l’autrice: la prossima volta non cerchi di camuffare una R per una C. Almeno ci si rende subito conto di che libro abbiamo in mano.




Elle

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