La segretaria, Renée Knight

È da qualche ora che ho finito di leggere questo libro ed è dal momento che l’ho chiuso che penso: Beh! E adesso che scrivo?
Purtroppo ultimamente mi è capitato più di una volta di leggere la trama e lasciarmi entusiasmare e, una volta arrivata all’ultima pagina, rimanere delusa perché il libro non è come mi sarei aspettata.
Christine Butcher è la segretaria personale di Mina Appleton e lo è da quasi diciotto anni. In tutto questo tempo è sempre stata una presenza discreta, mai sopra le righe, mai un errore. Sempre a fare da sfondo a tutti gli eventi pubblici e talvolta privati di Mina. È quella che si direbbe la segretaria perfetta. Conosce tutti i bisogni della sua titolare ancora prima che lei si esprima. Conosce tutte le sue abitudini, scrive le sue lettere, conosce le password di pc, telefoni e banche, gestisce i suoi appuntamenti e la sua rubrica: possiamo dire tranquillamente che conosce tutti i suoi segreti.

È completamente dedita al lavoro: questo viene prima di tutto, anche della famiglia. Non ha orari e, nonostante a casa ha un marito e una figlia, Mina viene prima di qualsiasi esigenza familiare. Ben presto la vita privata di Christine va allo sfacelo: prima il marito la lascia e poi la figlia decide di andare a vivere con il padre e la nuova compagna. Ma Christine non si lascia andare, ha ancora il suo lavoro e ci si butta a capofitto. È una donna abbastanza ingenua, che si fida ciecamente di Mina e che non è in grado di dirle mai di no.
Mina Appleton è la figlia del fondatore di Appleton’s, una catena di supermercati. Il padre, Lord Appleton, è un uomo integerrimo. Ha un suo modo di vivere gli affari: ha uno stretto rapporto con i suoi fornitori, coltivatori che fanno di tutto per soddisfare le esigenze qualitative e i tempi di consegna, e i contratti che ha con loro sono giusti ed equi. Purtroppo questa non è la politica lavorativa di Mina che, invece, fa di tutto per metterli in difficoltà. Mina è una calcolatrice, una che pensa solo ai suoi benefici, alla sua posizione. Tutto quello che fa lo fa perché deve avere un tornaconto personale. È una gran manipolatrice ed è talmente brava in questo che manipola le persone senza che gli altri se ne accorgano.
Ma cosa si cela dietro questa dedizione assoluta di Christine? E cosa succede quando si aprono finalmente gli occhi e si vede la persona che si è idealizzata fino a quel momento per quella che è veramente? Dove finisce la lealtà nei confronti del tuo capo e inizia ad intervenire la propria coscienza? E Mina ha mai capito chi è veramente la sua segretaria? Ha mai pensato se i suoi segreti fossero così ben custoditi?

Questo è un libro da cui mi aspettavo suspence e tensione e invece non ho trovato né l’una e nemmeno l’altra, se non qualcosina alla fine. Mi aspettavo un thriller ma mi sono ritrovata in mano un libro che mi ha fatto pensare a cosa si cela dietro le persone. A cosa queste vogliono farci vedere e cosa, invece, realmente sono. A come siamo bravi a nascondere segreti scomodi, piccoli o grandi che siano. A come, nonostante si lavori spesso per anni accanto a colleghi, non si voglia vedere la loro vera indole. Finché arriva il momento che scatta quell’interruttore che ti fa vedere le cose sotto una nuova luce. Finché arriva il momento che la classica goccia fa traboccare il vaso e ti fa capire con chi si ha davvero a che fare, da ambo le parti.

Elle

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