Questo è un libro che non avrei mai pensato di prendere. Quando sono andata in biblioteca per consegnare dei libri presi in prestito, mi sono messa a chiacchierare con la bibliotecaria di libri fantasy (Eh sì! Le ho proprio dovuto consigliare QUESTO bellissimo libro!) e il collega, nel frattempo mi ha messo in nota questo. È proprio il caso di dire: quando il bibliotecario ci siamo mette lo zampino…

Ragnvald Etsteinsson è un giovane soldato imbarcato sulle navi del corsaro Solvi. È un ragazzo abituato alla difficile vita di mare e a fare razzie in Irlanda insieme agli uomini che in primavera si imbarcano per attraversare il mare del nord alla ricerca di fortune. La sua non è una vita facile: il padre è morto quando Ragnvald e la sorella erano ancora piccoli e la madre si è risposata con l’amico del defunto marito, Olaf, per fargli amministrare le terre con la prospettiva di ridarle al proprio figlio una volta adulto. Ma quando Ragnvald torna dall’ennesima scorreria per mare e il suo capitano cerca di ammazzarlo, capisce che dietro a questo tentato omicidio c’è il proprio patrigno. Ragnvald cerca di far valere la propria ragione al ting, ma in quella precisa epoca storica non è facile avere giustizia. La Norvegia vichinga è governata da tanti piccoli re che competono l’uno contro l’altro per dei piccoli appezzamenti di terra e quando arriva Harald a proporsi come primo re di Norvegia, ecco che per Ragnvald arriva l’occasione per far vedere quanto vale, per far fruttare le sue capacità.
È un gioco politico fatto di equilibri precari, di pedine sacrificabili per un più grande obiettivo e di alleanze incerte, quello in cui si trova a dover destreggiarsi Ragnvald. E in questo strano gioco lui riuscirà a emergere, a trovare la sua posizione. Ma quanto deve sacrificare per arrivare a ottenere quello che vuole?

In parallelo alla storia di Ragnvald troviamo la storia della sorella minore, Svanhild. Man mano che il fratello acquista potere alla corte di Harald, da Svanhild ci si aspetta un buon matrimonio che permetta una buona alleanza politica. Ma Svanhild non è una ragazza docile che si accontenta di sposare un uomo più anziano che le permetta di vivere con tranquillità. Lei vuole l’avventura, la libertà. E quando incontra Solvi, l’acerrimo nemico di Ragnvald, deve scegliere tra la famiglia e la libertà, tra il fratello adorato e il possibile compagno di vita. Per Svanhild questa non è una scelta facile, da prendere a cuor leggero e, nonostante è molto combattuta, fa una scelta coraggiosissima.

A dividere i due fratelli non c’è solo la visione diversa della vita, c’è anche Solvi. L’ex capitano di Ragnvald è una persona un po’ particolare. Da bambino si è ustionato pesantemente le gambe ed sopravvissuto rimanendo, però, con gli arti più corti. Ormai adulto il padre combina un matrimonio politico con Geirny, alla quale non riesce a dare un figlio. Quando il padre di Solvi si accorda con il patrigno di Ragnvald per uccidere quest’ultimo ingaggiando Solvi stesso, non si tira indietro. È un capitano duro e indomito, i suoi marinai si fidano di lui ma quando incontra Svanhild tutto cambia, anche lui è capace di provare dei sentimenti.

Più che la parte di narrazione relativa a Ragnvald ho apprezzato tantissimo la parte relativa a Svanhild. Lei non è la classica eroina forte e impavida. Spesso è troppo testarda e arrogante, è intelligente e impulsiva e sa quello che vuole e, una volta deciso qualcosa, non cambia idea. Ama e ammira profondamente il fratello ma è disposta a lasciarsi tutto alle spalle pur di raggiungere il suo obiettivo.
Nonostante il libro abbia un numero di pagine non indifferente, si legge piacevolmente e con estrema facilità e l’autrice è stata molto brava a mantenere l’attenzione del lettore per tutta la durata del libro. Questo non è solo un libro storico basato su fonti orali della tradizione norvegese, è un libro che parla di onore, di dovere, di responsabilità e di amore. Adesso che ho finito il primo capitolo della serie, posso tranquillamente confermare che il bibliotecario aveva ragione a consigliarmelo e vi informo che, appena possibile, prenderò in mano anche il sequel.