C’è qualcosa nei tuoi occhi, Amabile Giusti

Quanto amo le domeniche senza far niente. Ci si alza all’ora di pranzo e si poltrisce tra letto e divano con un bel libro in mano. Peccato che ne capitino così poche durante l’anno! Comunque è così che ho passato la scorsa domenica, divano, copertina e un bel libro di Amabile Giusti tra le mani.
C’è qualcosa nei tuoi occhi è il sequel di Tentare di non amarti (recensione qui), libro che mi è piaciuto tantissimo. Qui ritroviamo, marginalmente, Marcus e Penny ma, soprattutto, assistiamo allo sbocciare di Francisca, la cattiva per eccellenza.
Francisca è una tosta, la dura che non ha paura di niente. È una che non si fa problemi a mandare a quel paese un uomo, a rompere il naso ad un ragazzo che la molesta o ad aizzare Marcus alla violenza. È stata in carcere, ha vissuto momenti davvero difficili, soprattutto negli anni dell’adolescenza, ma ha sempre avuto Marcus vicino a lei. Adesso è da sola, nella città di Emily Dickinson e si è imposta di voltare pagina, di iniziare una nuova vita. Il primo passo è iscriversi all’università e seguire il corso di poesia contemporanea perché è grazie alla poesia che è riuscita a sopravvivere agli anni passati in carcere. 
Il secondo passo è togliersi dalla mente Marcus, ma questo è già più difficile da fare. Marcus ha sempre fatto parte della sua vita. Hanno condiviso momenti difficili, ci sono sempre stati l’uno per l’altra, erano l’uno il prolungamento dell’altra, ma quando lui ha deciso di lasciarla per cambiare vita, per seguire Penny, Francisca ha dovuto subirne il colpo, ha dovuto trovare la forza per andare avanti senza di lui. Per fortuna Francisca trova sulla sua strada delle persone che si affezionano a lei: Sophia, la sua collega al Mad Hatter, e Byron, il suo professore di poesia contemporanea. Entrambi riescono a vedere in lei qualcosa che nemmeno lei stessa riesce a vedere: la sua fragilità.
Byron è il professore che tutte avremmo voluto avere: giovane, bellissimo, interessante e che ti fa amare la materia che insegna. Di giorno fa l’insegnante, ma la sera gestisce un pub dove si esibisce cantando pezzi rock. Anche Byron ha un passato di tutto rispetto: si è sposato appena finito il college e ha dedicato dieci anni della propria vita a Isobel che lo ha lasciato vedovo dopo una lunga malattia. La prima immagine che mi viene in mente pensando a lui è quella della “crocerossina”: si sente in obbligo di curare il male che vede nelle persone che gli stanno vicine e, quando guarda negli occhi di petrolio di Francisca non può che rimanerne affascinato. Ma quello che può nascere tra loro è una relazione difficile, che cammina sul bordo di un precipizio fatto di segreti. Basta un piccolo colpo di vento per farli precipitare.
Riuscirà Francisca a superare le sue insicurezze? Riuscirà a togliere quella corazza da dura che ha indossato per così tanto tempo da essere diventata la sua pelle e a tirar fuori la sua reale personalità?

Se nel primo libro ho odiato Francisca, l’ho criticata per il suo modo di fare, per il suo modo di comportarsi, sempre irrispettosa e insolente, sempre pronta a tirar fuori il lato peggiore di sé e degli altri, in questo libro l’ho capita di più. Ho capito cosa c’è dietro ai suoi comportamenti, ai suoi pensieri, al suo essere così dura fuori e così fragile dentro. Mi è piaciuto il fatto che, nonostante il libro veda come protagonisti Byron e Francisca, ci dia la possibilità di vedere come è proseguita la storia tra Marcus e Penny, come si è evoluta non solo la loro relazione ma anche il legame tra Penny e Francisca, le rivali per eccellenza.
Come ho detto più volte, amo i libri di questa scrittrice. Non so se a breve riuscirò a leggere quello che ho sul comodino e che ogni tanto mi fa l’occhiolino, ma siate certi che mi sentirete ancora parlare di lei...

Elle

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