Scritto nel destino, Terri Osburn

Questa cosa che anche Amazon mi manda notifiche sui libri che possono piacermi, non va bene. Non va affatto bene.
Se ci si mette pure Amazon, è finita!
È così che mi sono imbattuta in questa serie (ho scoperto che il quarto volume verrà pubblicato a fine gennaio 2019).
Amazon mi proponeva il terzo capitolo e in biblioteca ho prenotato il primo.
Che dire: ho divorato il libro.
L’ho iniziato ieri sera e stamattina sul presto l’ho finito. Anche questa volta non ho resistito alla tentazione di finirlo il prima possibile.
Beth è in viaggio verso Anchor Island, isola dove vivono i genitori del suo fidanzato, Lucas. Una delle paure di Beth è stare su una barca e, sebbene il traghetto sia molto più grande di una normale barca, il terrore che prova durante la traversata è grandissimo. Solo l’arrivo di un cane e del suo bel padrone la distraggono quel tanto da permetterle di respirare normalmente e arrivare a destinazione. Il padrone di Dozer è Joe, bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri che è sul traghetto per cercare la fidanzata del fratello, che altri non è, se non la stessa Beth.

Beth è stata cresciuta dai nonni dopo la morte dalla madre, avvenuta all’età di soli tre anni. I nonni l’hanno cresciuta con la convinzione che Beth non dovesse mai deludere le aspettative degli altri: fare giurisprudenza per accontentare i nonni, lavorare nello studio di avvocati perché i nonni l’avrebbero apprezzato, sposare Lucas perché gliel’ha chiesto... Ma lei cos’avrebbe voluto fare per essere felice?
Solo sull’isola, con l’aiuto di Joe e dei suoi nuovi amici e, soprattutto, lontano dalla quotidianità, riuscirà a capire quello che vuole veramente fare nella sua vita e chi vuole essere. Riuscirà a superare le sue paure e le sue convinzioni per mettere il proprio volere davanti a quello degli altri.
Ma riuscirà a fare quelle scelte difficili che potrebbero in qualche modo ferire gli altri? Riuscirà veramente ad accettare quello che le dice il cuore e seguirlo?

Anche Joe è orfano. La madre è morta quando lui aveva dieci anni. Nel giro di un paio di anni il padre, Tom, decide di risposarsi con la madre di Lucas e formare così una nuova famiglia. Joe ama abitare sulla piccola isola vivendo di pesca e portando i turisti sulla sua barca. Al contrario di Lucas, Joe non è un uomo che vuole fare carriera a tutti i costi, non è ambizioso e non vuole mettere il lavoro davanti a tutto. Preferisce la vita tranquilla di provincia, aiutare i genitori al ristorante e stare con le persone che conosce da sempre.
Joe, riuscirà a combattere i propri sentimenti per fare quello che è giusto fare in questa situazione? Riuscirà a stare da parte per vedere cosa sceglierà Beth?

Tra tutti i personaggi che animano questo libro, mi piacerebbe leggere qualcosa in merito a due persone: Lola e Sid. Lola è l’anziana proprietaria del negozio di arts & crafts dell’isola che in gioventù ha deciso di non seguire il cuore, mentre Sid è la bellissima “meccanico” di barche che ama indossare abbigliamento comodo e poco femminile e che, dalle superiori, ha una cotta per Lucas.
Il libro, come si è già capito, mi è piaciuto molto. Mi sono identificata nei personaggi, in particolare in Sid (chi l’avrebbe mai detto…) e, se chiudo gli occhi, posso benissimo immaginare questo piccolo paesino su quest’isola un po’ fuori dalle classiche rotte turistiche, con il molo e il bellissimo faro. Penso che molto presto mi sentirete ancora parlare di Anchor Island e dei suoi abitanti...

Elle

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