Non è
rimasto molto tempo sul mio comodino prima che lo prendessi in mano e iniziassi a leggerlo. E,
purtroppo, non è rimasto nemmeno molto tempo nelle mie mani, perché l’ho finito in un batter
d’occhio.
Questo libro è il terzo di una serie, la serie Burying Water, e devo dire che dei tre questo è forse
quello che mi è piaciuto meno (qui trovate le recensioni dei due libri precedenti: 99 giorni e La ragazza che amava la pioggia). Non che non sia
bello ma, paragonato ai primi due capitoli mi è piaciuto meno.
Amber è una venticinquenne che vive in Oregon e che ha lavorato senza pausa per due anni in modo da mettere da parte i soldi per intraprendere un viaggio di due mesi per visitare le maggiori capitali
europee.
Come prima tappa si è fermata in Canada e ora ha sorvolato l’oceano per arrivare in
Irlanda e, precisamente, a Dublino. Mentre passeggia per il parco per effettuare la sua prima
escursione, si trova vicina allo scoppio di una bomba e, fortunatamente, viene salvata da un
passante che scappa prima ancora che lei possa ringraziarlo.
Amber, a differenza di suo fratello
Jesse, è una ragazza con la testa sulle spalle, riflessiva e rispettosa della legge. Probabilmente il
fatto di avere come padre lo sceriffo della contea, condiziona molto il suo modo di essere e di
comportarsi. È la classica brava ragazza che non ha mai fatto nulla di sbagliato e tantomeno di impulsivo.
River ha ventiquattro anni e non è mai uscito dall’Irlanda. È il classico irlandese un po’ testa calda.
Ha passato diciotto mesi in carcere per aver seguito il fratello maggiore, Aengus, in un covo
dell’IRA e, una volta uscito ha ricominciato a lavorare nel pub di famiglia insieme al fratello
minore. La famiglia Delaney ha militato fino agli anni ‘70 nell’Esercito Repubblicano Irlandese, ma
quando si sono resi conto che gli ideali che spingevano il movimento erano cambiati, se ne sono
tirati fuori. L’unico che ancora non ha ancora lasciato il movimento è giusto Aengus, la pecora nera
della famiglia. Quando River si trova nel parco e si rende conto che sta per scoppiare una bomba
non ci pensa due volte a buttarsi su una turista americana per salvarla. Solo quando Amber lo
rintraccia al pub per ringraziarlo si rende conto che è particolarmente attratto da lei e che non
sarà facile lasciarla andare.
La loro non è una storia semplice: Amber si ferma in Irlanda solo pochi giorni e non è una ragazza
che si butta in brucianti avventure di pochi giorni. River, dal canto suo, la desidera molto ma gli
eventi accaduti in quei pochi giorni lo fanno riflettere, gli permettono di vedere le cose da
angolazioni diverse e, soprattutto, gli permettono di dare un diverso grado di priorità alle cose.
Se vi state chiedendo com’è possibile che in soli sette giorni succedano così tante cose, dovete
assolutamente leggere questo libro. Non è solo un libro che parla d’amore sofferto, ma è un libro
che ci racconta anche di un paese che ha lottato per la sua indipendenza, che ha visto migliaia di
persone morire per la propria libertà e che, purtroppo, una volta ottenuta, questi ideali si sono
trasformati in qualcosa di negativo, un semplice modo per mascherare una lotta di potere tra
bande rivali.
Come tutti i libri che narrano con così tanta passione di un luogo che non ho ancora visitato, anche
questo mi ha fatto venire voglia di prendere un aereo e partire alla volta di Dublino e dell’Irlanda
per vivere alcune delle esperienze che ha vissuto Amber e per vedere quei bellissimi posti di cui si
parla. Un’altra cosa che mi è piaciuta di questo libro è la lista di cose da fare in viaggio: anche a me
è capitato, a volte, di stilare una lista simile, seppure tra i miei punti non c’è mai stato Vivere una
bruciante avventura con un uomo straniero o Fare il bagno nuda nel fiume Reno.
La cosa certa è che non passerà molto tempo prima che torni a parlare di questa autrice: il 04
ottobre è uscito il quarto capitolo della serie e non vedo l’ora di farlo mio...
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