Quando ho preso in mano questo libro mi sono ripromessa di leggerlo con calma, di prendermi tutto il tempo necessario per gustarlo a pieno e, soprattutto, di farlo durare il più possibile.
Ecco.
Non ce l’ho fatta: l’ho divorato in due misere sere.
Non ce l’ho fatta: l’ho divorato in due misere sere.
Avrei tanto voluto che i due protagonisti mi facessero compagnia per qualche giorno di più, ma non mi è stato proprio possibile fermarmi e riprenderlo in mano il giorno successivo.
Sono arrivata all’ultima riga senza nemmeno accorgermene...
Kyle è un uomo che sta facendo di tutto per essere infelice. Per acuire il suo senso di colpa affoga il suo dispiacere nell’alcool. Dalla morte del fratello, di cui si crede responsabile, sta cercando in tutti i modi di distruggersi. All’ennesimo tentativo e, soprattutto, all’ennesima bravata, il padre decide di spedirlo a Pretty Creek, dal nonno, che gestisce un negozio di fiori. È in questo piccolo paese che Kyle incontra Katherine, o meglio, dove la ritrova. Katherine: quella ragazzina pelle e ossa che in adolescenza aveva sempre snobbato, anche se ne era attirato.
Katherine ora è una donna con mille preoccupazioni e mille problemi da gestire: la mamma malata, il lavoro e, soprattutto, il figlioletto, Lucas, che deve crescere da sola. È una donna forte, che deve contare su sé stessa per mandare avanti il ménage famigliare. Quando rivede Kyle, tutti quei sentimenti rimasti assopiti per tanti anni, ritornano a galla, più forti di quanto si possa pensare.
Ma la storia che può nascere tra loro non è una storia semplice, è complicata, difficile, straziante. Katherine vorrebbe salvare Kyle ma non lo si può salvare se lui per primo non vuole salvare sé stesso.
Mi è piaciuta molto la figura del nonno di Kyle: ha sempre il commento giusto al momento giusto. È ironico, simpatico e riesce a mettere in riga figlio e nipote.
Un sorriso me lo ha strappato anche Lucas, quel bambino già assennato anche se ha solo quattro anni. Come spesso accade, i bambini hanno una sensibilità più accentuata e riescono a vedere dei lati nascosti nelle persone che spesso gli adulti non vedono.
Quello che mi piace dei libri di Angela Contini è che parla di persone comuni, persone come me, persone in cui ti puoi immedesimare. I loro problemi sono quelli con cui ci troviamo a dover combattere giorno dopo giorno.
Sicuramente mi sentirete parlare ancora di questa autrice perché ho intenzione di non perdermi nemmeno un suo libro.
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