Terza parte del mio diario di viaggio. Sono davvero emozionata di parlarvene, perché i posti che abbiamo visitato mi hanno lasciata davvero senza parole...
Dopo aver visto tanti paesini lungo la costa eccoci arrivati alle, purtroppo famose, spiagge dello sbarco. La giornata comincia con la visita al Cimitero Americano di Omaha Beach. Il piccolo museo adibito nel centro visitatori è toccante. È risaputo che tantissimi giovani americani, inglesi e canadesi persero la vita durante lo sbarco in Normandia ma dargli un nome e un volto è stato straziante. Pensare che così tante persone abbiano combattuto per la nostra libertà è davvero commovente. Tutte quelle croci bianche ordinatamente allineate mi hanno fatto pensare alla motivazione pratica per cui tutti quei giovani uomini abbiano deciso di lasciare le loro comode vite per affrontare la guerra e spesso trovare la morte.
Lasciato
in religioso silenzio il cimitero ci siamo diretti verso Point du Hoc. Questo grandissimo museo all’aperto ti fa vedere i tantissimi crateri delle bombe cadute su
quella zona di costa, le casematte tedesche e i vari bunker sul mare. Precisamente in quel posto un battaglione di ranger canadesi ha scalato le falesie alte 30 metri per scacciare le truppe tedesche. I
bambini, nella loro innocenza, si sono divertiti a salire e scendere nei vari
crateri…
Dopo
pranzo ci spostiamo in direzione sud per la visita al museo di Utah Beach. Il
museo è stato allestito nell’ex quartier generale tedesco ed è davvero ben
tenuto e i mezzi (jeep, aerei e carri armati) ben restaurati ma sono dell’idea
che dopo aver visto il visitor center di Omaha Beach nessun altro museo
relativo al D-day mi potrà mai dare le stesse emozioni.
La giornata finisce facendo il bucato in un campeggio molto anni ’70, in quel di Coutances, tappa intermedia prima di arrivare a Mont-Saint-Michel.
La giornata finisce facendo il bucato in un campeggio molto anni ’70, in quel di Coutances, tappa intermedia prima di arrivare a Mont-Saint-Michel.
Domenica
ci svegliamo sotto un cielo nuvoloso e la biancheria stesa è ancora più bagnata
della sera prima. Visto che abbiamo fatto la deviazione, si decide di andare a
visitare il centro della cittadina di Coutances. La cattedrale di Notre-Dame è,
anche questa, in stile gotico e ben tenuta e, poco lontana, si trova un’altra
chiesa molto imponente: l’Eglise di Saint Pierre. Dopo aver girovagato per le vie del centro e comprato
l’ormai immancabile baguette torniamo al camper per spostarci alla meta
principale della giornata: Mont-Saint-Michel. Quando
arriviamo, verso le due di pomeriggio, la marea è al punto più basso e ci
permette di vedere il monte collegato alla terraferma dalla passerella. Tante
persone si aggirano sulla spiaggia emersa ma la sabbia sembra quasi fango e noi
non ci siamo attrezzati per poterci andare e quindi decidiamo di salire a
visitare la chiesa. Tra ripide salite e parecchi gradini, eccoci arrivare alla
cima: la vista da lassù è incredibile…
La stanchezza inizia a farsi sentire e ogni panca disponibile è un buon motivo per fermarsi a riposare. Dopo aver fatto il giro del santuario decidiamo di aspettare l’alta marea e, piano piano, si vede il livello dell’acqua salire. Anche se siamo stati sfortunati a trovare una giornata piovosa, siamo fortunati perché siamo arrivati qui al Monte durante una delle poche giornate in cui questo viene completamente isolato dalla terraferma e torna ad essere isola. Ma il fenomeno avviene alle 21.00 circa e sono solo le 18.00, che fare? Si torna al camper, si paga il parcheggio (per scoprire che è abbastanza salato e che si può sostare ben 24 ore), ceniamo e torniamo alla passerella (sante navette gratuite che ti portano praticamente sotto il monte).
Quando torniamo Mont-Saint-Michel è completamente isolato e l’acqua è alta. Il cielo è ancora nuvoloso e il tramonto si intravede appena ma è uno spettacolo per gli occhi, è davvero bellissimo… aspettiamo che si accendano le luci, si fanno le ultime foto e poi via sulla navetta che ci riporta al parcheggio per il tanto agognato riposo...
La stanchezza inizia a farsi sentire e ogni panca disponibile è un buon motivo per fermarsi a riposare. Dopo aver fatto il giro del santuario decidiamo di aspettare l’alta marea e, piano piano, si vede il livello dell’acqua salire. Anche se siamo stati sfortunati a trovare una giornata piovosa, siamo fortunati perché siamo arrivati qui al Monte durante una delle poche giornate in cui questo viene completamente isolato dalla terraferma e torna ad essere isola. Ma il fenomeno avviene alle 21.00 circa e sono solo le 18.00, che fare? Si torna al camper, si paga il parcheggio (per scoprire che è abbastanza salato e che si può sostare ben 24 ore), ceniamo e torniamo alla passerella (sante navette gratuite che ti portano praticamente sotto il monte).
Quando torniamo Mont-Saint-Michel è completamente isolato e l’acqua è alta. Il cielo è ancora nuvoloso e il tramonto si intravede appena ma è uno spettacolo per gli occhi, è davvero bellissimo… aspettiamo che si accendano le luci, si fanno le ultime foto e poi via sulla navetta che ci riporta al parcheggio per il tanto agognato riposo...
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