

Ho finito subito questo libro e mi è venuta voglia di lasciare una recensione molto positiva…
Il libro mi è piaciuto tanto e in qualche punto mi ha anche emozionata!
Mi ha molto colpito il modo in cui l’autrice ha descritto le giornate di August Pullman, detto Auggie, a scuola, in mezzo a occhi puntati su di lui e sulla sua faccia, che, secondo la teoria di Julian - un bambino per niente simpatico - a primo impatto sembrava che Auggie fosse rimasto intrappolato in un incendio e la sua faccia pian piano cominciava a deformarsi.
Questa storia, la storia di Auggie, la storia di come si riesce a vivere meglio senza il giudizio degli altri, mi ha emozionata e mi ha fatto capire come si sente la gente ad essere sempre giudicata.
Il libro è diviso in parti, ognuna narrata da un personaggio diverso, che racconta la sua vita con la presenza di August Pullman al proprio fianco… i litigi, i lunghi silenzi “incompresi”, i pianti senza un motivo, le risate, la scuola, gli scherzi, le feste e la paura di essere giudicati, accompagnati da un tocco di Guerre Stellari e un costume da Boba Fett…
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