Il libro che vi presento oggi è un romanzo per cui nutrivo ENORMI aspettative. Molte amiche ne consigliavano l'acquisto definendolo emozionante e commovente. 

Sono quasi sicura di avere un cuore anch'io, ma ultimamente sto cominciando a dubitarne. Questi libro non mi ha emozionata e tanto meno commossa. 

Partiamo dalla trama. All è una giovane donna che si sta laureando in medicina che, per pagarsi la retta universitaria, lavora la sera/notte in un bar in stile Le ragazze del Coyote Ugly. Si definisce timida e introversa ma nonostante questo si esibisce in maglietta bianca e senza reggiseno. Vabbé. 

Ben è uno dei giocatori di rugby più famosi del momento. Capitano della squadra di New York, nasconde però un segreto non da poco: è malato e non vuole rendere noto il suo stato. 

Una sera, per svagarsi, va a farsi un po' di bicchieri nel bar in cui lavora All e tra i due scocca la scintilla. Passano la notte insieme e, tempo 40 pagine, è già amore.
 Durante una giornata di tirocinio al centro oncologico, All scopre il segreto di Ben e i due cominciano a lottare per la sopravvivenza di quest’ultimo. 

Che dire, le basi sono pure buone, non fosse per alcuni riferimenti a libri/film noti. E non fosse per il modo in cui tutto viene esposto. 


Il romanzo è breve e forse proprio per la sua poca durata le cose sono raccontate in maniera troppo frettolosa. Non riesco a credere ad un amore nato in così poche pagine, in cui il tempo non viene nemmeno ben scandito. 


E poi le ovvietà. Insomma, se cercate la classica storia a lieto fine in cui tutto è prevedibile dalla prima pagina, acquistate questo libro e dedicateci il paio d'ore che richiede. 

Per un attimo ho sperato che non ci fosse il lieto fine: ecco, questo avrebbe forse reso il romanzo più intrigante e probabilmente emozionante.


Mi spiace per la mancanza di emozioni che non ho provato durante la lettura. Spero in altri libri dell'autrice per poterne constatare una crescita. 

Nota: mie care autrici italiane che vi firmate con nomi stranieri, io un po' vi odio. Siete italiane, siate orgogliose di esserlo. Non c'è alcun motivo per celarsi dietro un nome straniero. Esistono pure pseudonimi italiani. Con il nome straniero non fate altro che creare "fastidio" nel momento in cui il lettore scopre che siete più italiane del vicino di casa.