Io ti proteggerò, Penelope Douglas

Ho scelto di leggere questo libro perché i pareri, al riguardo, erano molto controversi. C’è chi lo ha adorato e qualcuno a cui non è piaciuto proprio.


Io da che parte sarò?


Non importa dove vado, se cambio ambiente o fuggo da tutti i posti e le persone che non voglio vedere. Sono sempre io. Scappare, partire, nascondersi… Non c’è via di fuga.


A Tiernan De Haas mancano pochi mesi prima che diventi maggiorenne e indipendente. I suoi genitori hanno preso la decisione di suicidarsi insieme e a Tiernan non rimane altro da fare che lasciare LA per un paesino sperduto sulle montagne del Colorado. Sul picco vive lo zio, fratellastro paterno, e i suoi due figli.
Tiernan ha davvero bisogno di lasciare la casa in cui è cresciuta e dove non si è mai sentita amata. Ha bisogno di tempo per metabolizzare la scelta dei suoi genitori. Per capire cosa vuole da sé stessa e guardare con occhi diversi la sua vita. Lei non ha mai socializzato con nessuno. Non ha amici, e nemmeno compagni di classe a cui è particolarmente legata. Non ha fratelli o parenti stretti su cui può fare affidamento. L’unica persona che le è davvero affezionata è Mirai, l’assistente della madre. Mirai è un mix tra una madre e una sorella maggiore. Mirai vuole davvero il meglio per Tiernan e, se questo vuol dire farla andare a vivere in cima ad una montagna, isolata dal mondo, allora è pronta a farsi da parte e lasciarla libera di scegliere.
Per Tiernan vivere isolata non è un problema. Adora il panorama che gode dalla sua camera e sapere che per i mesi invernali non potrà vedere anima viva, se non lo zio e i due cugini, non le è di alcun disturbo. Quando arriva in Colorado, Tiernan è apatica, indifferente, passiva. Tutto le scivola addosso senza scalfirla. È quasi come se avesse deciso di farsi andare bene tutto. Non un sorriso, non un’arrabbiatura, non una reazione. Ma, piano piano, abitare con Jake, Noah e Kaleb, le farà ritrovare la voglia di vivere, di sorridere, di arrabbiarsi e di provare emozioni. Emozioni a volte contrastanti. A volte altalenanti. A volte talmente ingarbugliate da non sapere se seguire il cuore, la ragione o quella sensazione che si prova a pelle. La cosa certa è che, in qualche modo, a volte anche sbagliando, Tiernan troverà la sua strada.


I codardi vivono di rimpianti, perché quando si rendono conto che non sono gli unici a percorrere una strada che fa paura, ormai è già troppo tardi. Non dovremmo mai affrontare quel viaggio da soli.


Ho trovato Tiernan molto in linea con la sua età anagrafica, una diciottenne un po’ asociale che inizia a scoprire il proprio corpo e che si fa trascinare dall’istinto. Dalla voglia di scoprire sé stessa e il proprio corpo.
Jake mi è sembrato un ragazzo intrappolato in un corpo da uomo. Con troppe responsabilità a gravargli sulle spalle.
Kaleb è un ragazzo fatto di istinti animali. È puro istinto di sopravvivenza. E finché non imparerà a convivere e a sopraffare questi stimoli, è una potenziale bomba a orologeria pronta ad esplodere.
E poi c’è Noah. Uh! io ho apprezzato davvero tantissimo il suo personaggio. Anche lui è molto centrato con la sua età. È un ragazzo di ventidue anni che vorrebbe lasciare il nido ma ha paura delle reazioni del padre e del fratello. È un ragazzo che sa cosa vorrebbe fare da grande ma che è frenato dal padre che non lo vuole lasciare andare. È possessivo nei confronti di Tiernan. La desidera ma capisce quando arriva il momento di fare il fatidico passo indietro.


Ho paura di perdere l’equilibrio. Non voglio tornare a essere quella di prima. Una persona spaventata, sempre in attesa, insicura… non voglio più avere a che fare con qualcuno che abbia questo potere su di me.


Non avevo grandi aspettative da questo libro. L’ho preso in mano per pura curiosità, aspettandomi poco più che un “pornazzo”. E invece devo dire che Io ti proteggerò mi ha, per certi versi, stupita. Sicuramente è un libro che si legge bene e molto facilmente. Non è particolarmente coinvolgente ma non era quello che mi aspettavo da un romanzo di questo genere. La trama è ben articolata e, pagina dopo pagina, ti trovi curiosa di scoprire che scelte farà Tiernan, quale dei tre uomini con cui vive sceglierà, come riuscirà a sopravvivere ad un inverno di isolamento. Non mi ha disturbato la parte più “sordida”, più erotica, del romanzo. Neanche il fatto che la ragazza potesse andare a letto con degli pseudo parenti. La cosa che più mi ha dato fastidio è stata il modo prettamente maschio di vivere la vita sessuale degli uomini di casa Van der Berg. Jake e i suoi figli, Noah e Kaleb, possono portarsi a letto quante donne vogliono e farci ciò che più preferiscono. Vedono le donne come un modo per sfogare i propri istinti e poco più. Addirittura non fanno nulla per “accompagnarle” alla porta il mattino dopo. Semplicemente sperano che queste capiscano che sono state letteralmente usate e che non si facciano più rivedere. Invece Tiernan non può comportarsi come fanno loro. Lei non può minimamente comportarsi così. Lei non può flirtare con nessuno. Non può nemmeno parlare con un ragazzo, che non sia uno della famiglia, che succede un finimondo. Anzi, potrebbe pure essere classificata come una poco di buono. Ecco, trovo questo modo di pensare molto da “troglodita”. Troppo da cavernicolo.


«Casa».
[...]
«Non è un luogo, Tiernan. È una sensazione».


La cosa positiva di questo romanzo è che ho scoperto una nuova autrice (seppur conosciuta ai più). Non avevo mai letto nulla di suo e ora sono curiosa di leggere altri suoi libri, magari uno meno controverso, uno più apprezzato, uno che potrebbe essere più nelle mie corde...

Elle

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