Ebbene sì, signore e signori. Sono tornata, ahimè, dalle ferie.
Per fortuna, tra uno spostamento e l'altro, il tempo per leggere l'ho trovato sempre e, quindi, recensioni per i prossimi giorni sicuramente non mancheranno!
Ma bando alle ciance, cominciamo con la prima della settimana ♥
Questo libro stava nel mio Kindle da talmente tanto tempo che non mi ricordavo nemmeno più di averlo acquistato. Eppure, l’altro giorno, mentre cercavo qualcosa di interessante da leggere, eccolo spuntare in mezzo a tutti gli altri. L’ho iniziato, divorato e finito. E una volta arrivata alla fine mi sono detta: dannazione, perché non l’ho letto prima?
«Anche quando pensi di essere sconfitto, continua a combattere. Lotta più duramente. Insisti, perché dall’altra parte c’è sempre qualcosa per cui ne vale la pena».
August West è il miglior giocatore universitario di basket. Al suo livello di gioco c’è solo Caleb Bradley, ma le somiglianze tra i due finiscono qui. August è un ragazzo che non ama perdere. Ha ventuno anni ma sa benissimo qual è il suo obiettivo: entrare nell’NBA e arrivare a vincere il campionato e l’anello. Non ha dubbi che ci riuscirà perché ha lavorato così tanto per arrivarci che non è contemplato uno scivolone. August sa cos’è la fatica, cosa vuol dire inseguire un sogno e non mollare mai finché non ce l’hai fatta. Lui è stato cresciuto da una madre rimasta vedova quando era molto piccolo che lo ha educato in modo esemplare. Ora che è un uomo, un bellissimo uomo, sa che nonostante sia praticamente “arrivato” questo non gli permette di essere arrogante. Sa rispettare gli altri ed è umile.
Anche Caleb è quasi riuscito ad entrare nell’NBA. Lui ha tutto ciò che si può volere dalla vita: soldi, fama e capacità di gioco. Ha un carattere pessimo ma, grazie al padre, è sempre in qualche modo riuscito a nascondere i suoi casini. Lui è un falso golden boy. Falso perché lo è solo all’apparenza, ma sotto quello strato d’oro si nasconde il più brutto dei falsi. È arrogante e maleducato. Per arrivare a raggiungere i suoi obiettivi è capace davvero di tutto. Anche delle peggior cose.
Se sui campi di gioco August ha sempre la meglio tra i due, nella vita privata si contendono le attenzioni della stessa ragazza, ma Caleb è decisamente un passo avanti.
Lei è un tiro che non ha ancora lasciato le mie mani, ma io so già che sarà canestro.
Iris è una ragazza del bayou, una sopravvissuta a Katrina. Ha lasciato New Orleans per Atlanta dove vive con la madre e frequenta il college. Crescere con una madre come la sua non è stato affatto facile ma le ha insegnato a voler farcela da sola, ad essere indipendente e, soprattutto, non vivere mai sulle spalle di un uomo. Quello tra Iris e August è un incontro fortuito, ma da quell’incontro ne escono tutti e due convinti che tra loro possa nascere qualcosa. Sono bastate poche ore insieme per riuscire a creare quella bolla che gli permette di escludere il mondo e pensare che l’altro possa essere la persona giusta. Almeno per August è così. Lui sa che dopo quell’incontro, Iris è la ragazza che vorrebbe al suo fianco. La ragazza che potrebbe diventare il suo centro. Peccato che Iris sia impegnata. Iris è la ragazza di Caleb.
A volte ci sono delle occasioni nella vita, nelle quali tutta la nostra esistenza può cambiare completamente. Un bivio sulla nostra strada. A volte il cuore parla sottovoce e quando riusciamo a sentirlo, quando lo ascoltiamo, è troppo tardi e noi non lo sappiamo.
La storia di August e Iris è una storia sofferta. Una di quelle tutte in salita. Dove la sofferenza ti porta a fare scelte difficili, scelte che nessuno vorrebbe fare ma che, in qualche modo, si è costretti a fare. Dove bisogna scegliere il male minore perché la tua incolumità è la cosa più importante. Kennedy Ryan è stata davvero brava a parlare di un argomento così difficile come l’abuso. Non ha risparmiato scene un po’ crude, difficili da “digerire”, ma trovo che abbia fatto molto bene a descriverle perché la realtà, molto probabilmente, è ancora più dura di quanto narrato. Pensare che un uomo che si dice innamorato possa mettere le mani addosso a quella donna, lo trovo abominevole. E pensare che spesso la legge non tutela quelle donne che subiscono, che si trovano a dover condividere l’affidamento dei figli con uomini simili, lo trovo ancora più deplorevole. Leggere quanto subìto da Iris ti fa soffrire ma ti fa riflettere su un argomento davvero importante.
Ho trovato Iris la protagonista assoluta di questo romanzo. Lei con la sua forza, la sua voglia di farcela, il suo modo di pensare. Lei è davvero una di noi. Chiunque di noi donne potrebbe essere lei, con i suoi pregi e i suoi difetti. E poi troviamo un protagonista maschile praticamente perfetto. August è il ragazzo che tutte vorremmo al nostro fianco. Il ragazzo di cui ci si può davvero facilmente innamorare al primo appuntamento, il ragazzo per cui perdere la testa.
Vorrei solo averti qui è un romanzo corposo, non solo dal punto di vista dell’argomento trattato, ma anche dal punto di vista delle pagine. Eppure questo primo volume l’ho divorato. Non l’ho trovato pesante e nemmeno ripetitivo. La lettura è talmente scorrevole e coinvolgente che arrivi all’epilogo senza praticamente accorgertene. È un romanzo che va letto, digerito e, solo dopo averne preso le distanze, si può capirne a pieno il significato. Puoi farlo tuo.
La vita non è una strada che si biforca, né una serie di porte scorrevoli numerate. Non esiste alcun Universo alternativo pieno solo di scelte giuste. Esiste soltanto questo… solo questa vita, e noi andiamo dove ci portano le nostre scelte, imparando dai nostri errori.
Ovviamente ho già da tempo anche gli altri due libri che compongono la trilogia. Appena finisco di pubblicare questa recensione, statene certe, prenderò in mano il secondo e lo farò mio...
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