Vicini, Anna Nicoletto


Quando mi sono ripromessa di dedicare più tempo alle autrici italiane mi sono resa conto che sul mio piccolo blog mancava la recensione di un libro che avevo giĆ  letto ma a cui non avrei negato una seconda rilettura. Vicini ĆØ il primo libro della serie Frisco di Anna Nicoletto. Del secondo capitolo potete trovare la recensione QUI

La felicitĆ  non ĆØ un diritto e non ĆØ nemmeno un traguardo o un posto da raggiungere. La felicitĆ  ĆØ uno stato mentale. E tu, purtroppo, hai preso residenza fuori dal confine.

Will ha ereditato dallo zio un edificio nel Tenderloin, un quartiere di San Francisco. Will lo ha sistemato e ha deciso di aprirci un ufficio a noleggio. Ma gli affari non vanno proprio benissimo e, ben presto, si ritrova ad avere un bel debito con la banca e, per cercare di tirar su qualche soldino e arrotondare le entrate, decide di affittare la sua seconda camera.
Jess ĆØ la ghostwriter di un famoso scrittore di libri gialli, Richard Leon. Visto che le sue finanze non sono molto floride, vive da tempo con l’amica, nonchĆ© editor, Sophia. Jess sa di non essere un peso per la sua amica, ma ĆØ arrivato per lei il momento di cambiare aria, di trovare una stanza economica in cui vivere e lavorare.

Ecco com’era stare vicino a lui: un continuo affacciarsi su una voragine e sperare di non caderci dentro.

ƈ la pura legge della domanda e dell’offerta: Will ha bisogno di soldi e Jess ha bisogno di una stanza. ƈ cosƬ che i due si incontrano. Ma la convivenza tra loro non va affatto bene, almeno non all’inizio. Jess e Will hanno caratteri abbastanza incompatibili. Will ĆØ pignolo e perfettino, mentre Jess ĆØ una che prende i suoi spazi, che li pretende e svicola le regole che le vengono imposte. Tanto lei ĆØ ironica e sarcastica, tanto lui ĆØ duro e intransigente. Entrambi si nascondono dietro questi atteggiamenti, si difendono attaccando per primi. 

Chi viveva con il freno a mano tirato, quando mollava gli ormeggi offriva lo spettacolo migliore di sƩ.

Ebbene sƬ. Puntando su questa rilettura ho fatto centro. Ho scelto un bel libro che mi ha tenuta, per la seconda volta, incollata alle pagine fino a notte fonda e, di nuovo, le mie occhiaie ne sono testimoni. Ho ritrovato l’atmosfera che ho respirato a Frisco una vita fa. Da una parte la cittĆ  turistica, tutta bella e scintillante, con i cable-car pieni di gente e il Fisherman’s Wharf con tutti i localini dove andare a mangiare il granchio gigante e, dall’altra, il sobborgo dove si ha paura ad uscire la sera, dove bisogna guardarsi le spalle (ho scoperto solo ora che avevo l’hotel ad una via di distanza dal Tenderloin!).

Il problema è che tu hai paura. Una maledetta paura che ti tiene sempre in superficie, che non ti fa mai andare a fondo. Resti a galla nella speranza di non annegare, ma non avrai il controllo per sempre. Devi lasciarti andare, devi farti sommergere, devi imparare a conoscerti e capire come reagisci quando sei in completa balìa, perché solo così hai qualche speranza di sopravvivere alle onde e trovare qualcosa di bello.

Ho adorato i battibecchi tra Will e Jess. L’elettricitĆ  che intercorre tra di loro ĆØ impossibile da non percepire. Mi ĆØ piaciuto il fatto che Jess abbia fatto un passo indietro per poter andare avanti, che abbia riflettuto su cosa vuole veramente, che questo l’abbia fatta crescere, e che abbia scelto la via da seguire. La Nicoletto ĆØ stata brava a renderla umana. Jess non ĆØ la classica protagonista dei romanzi rosa. La solita principessa che vive nel castello e si innamora del principe ricco, bello e famoso. Lei ĆØ tosta, ĆØ rompiscatole, ĆØ una che si mette sulle spalle i problemi degli altri e li fa suoi.
Affezionarsi agli amici di Will, Jackson e Logan, ma anche a Sophia viene completamente automatico.
In Nemici i protagonisti, sono Jackson e Casey, mentre nel terzo libro della serie, Amici, a far impazzire noi lettori saranno Logan e Michaela. 
Ditemi che non sono l'unica che sta morendo di curiositĆ  per questa coppia di amici!

Era questo che facevano i bei baci: germogliavano in un momento assolutamente ordinario e lo trasformavano in un attimo straordinario, confondevano la razionalitĆ  dando l’illusione di essere giunti nel posto giusto al momento giusto.

Elle

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