Scegli me, Valentina Ferraro

Durante la quarantena ho approfittato, come penso molti di voi, del mese gratuito di KU offerto da Amazon. Ne ho approfittato spudoratamente, lo dico senza vergogna, ma mentre stavano per finire i miei trenta giorni io appena mi avvicinavo ad un nuovo romanzo, anzi “peggio ancora” ad una trilogia. Al termine del mese potevo o comprare la raccolta e continuare la trilogia, o comprare la raccolta e continuare la trilogia. Dopo averci pensato per 0.004 secondi, ho deciso di comprare la raccolta e continuare la trilogia.
Benvenuti ad una nuova settimana a tema ;)

Ma immagino che al cuore non si comanda mai. Anche se è oggettivamente sbagliato e maledettamente giusto allo stesso tempo.

Nelle cuffie i The Ataris stanno suonando Boys of summer in loop da mezz’ora, sto ritornando adolescente e ripenso al primo capitolo della Matching Scars series, Scegli me.

Protagonista della serie è Caterina, studentessa di Economia e Commercio, romana e, soprattutto all’apparenza, alquanto snob. Ha un fidanzato perfetto e vive una vita altrettanto perfetta.
Il padre di Caterina decide, attraverso la figlia, di realizzare il sogno della defunta madre, facendola partire alla volta di Orlando, per farle frequentare il secondo anno di università alla UCF.
Atterrata negli Stati Uniti arriva alla casa (sì, ovviamente perfetta) che condividerà con altre due ragazze. E fin qui tutto bene, non fosse per i vicini di casa, i fratelli Carter. Uno dei due, in particolare, è pronto a stravolgere la vita di Caterina e mettere in dubbio ogni sua certezza.

È più facile ignorarla che rivolgerle la parola e rischiare di fare la figura dell’idiota.

Benjamin Carter ha tutte le carte in regola per essere il ragazzo che ogni genitore vorrebbe non vedere al fianco della propria figlia, ma ha pure tutto ciò che più attrae tutte noi: un fisico da urlo, una bellezza disarmante, un sorriso strafottente e un’aura di mistero lo avvolge perennemente. Ma Ben non è soltanto un bel ragazzo, è anche il miglior studente di Ingegneria aerospaziale e, dulcis in fundo, suona, insieme al fratello ed altri amici, in una rock band, chiamata Matching Scars.

Mi è entrata dentro come un pugno, mi fa male la testa al pensiero che non sia mia.

Potete già immaginare come questo ragazzo rivolterà la vita di Caterina, la quale, fin dal primo sguardo, si è sentita in pericolo.

Se lascerò il mio cuore prendere il sopravvento sulla ragione, non potrò più tornare indietro.

Cate sa benissimo ciò che l’aspetta a Roma alla fine del suo anno all’estero. Si ricorda dell’amore che il suo fidanzato prova per lei, sa che c’è suo padre che l’aspetta, così come l’aspetta un futuro quasi prestabilito.
Ma, pian pianino, comincia a capire che nella vita forse c’è altro per cui vale la pena vivere, altro che ci spinge a fare una scelta superficialmente sbagliata ma maledettamente giusta.

Segui il tuo istinto, stravolgi le carte in tavola e non farti dire da nessuno cosa è meglio per te.

In questo continuo tentennamento conosciamo così una giovane ragazza che, lo ammetto, mi è stata sulla scatole per tipo il 98% del libro. Troppo ragazzina, troppo lagnosa, troppo meh. Ho una preferenza per i personaggi femminili forti, quelli decisi, quelli che sanno esattamente cosa vogliono e, senza pensarci troppo, se lo prendono perché sanno che quel qualcosa le farà stare bene. Ecco, Caterina non è propriamente così, però, quando finalmente comincia a tirare fuori il carattere la storia si fa più interessante.

O sei mia, o sei sua. Non esistono vie di mezzo.

Ben, a differenza di Cate, invece è bello deciso. La vuole, la vuole a tutti i costi e il sapere dell’esistenza di un fidanzato dall’altra parte dell’oceano non lo smuove affatto. Credo che Ben sia tra i due il personaggio che ho apprezzato di più, l’ho visto più nelle mie corde e, vabbé, il suo essere un rockettaro ha intrigato anche me.

Posso obbligare la mia testa a odiarlo, ma non il mio cuore.

Questa citazione potrebbe essere il riassunto di ciò che provo nei confronti di Scegli me. I miei sentimenti nei confronti di questo primo libro della serie sono ambivalenti.
Sarò brutale: non ho apprezzato per niente la scrittura. Troppo elementare, troppo piena di refusi. La quantità di quest’ultimi era davvero imbarazzante. Tutto questo andava a distruggere quella che secondo me era un’ottima idea perché la storia mi è piaciuta. E pure un sacco! A rovinarla però ci ha pensato un, a mio parere, mediocre modo di proporla. Posso dirvi però che il voler sapere come il tutto andasse a finire mi ha spinta a finire il libro in davvero pochissimo tempo. E pochissimo tempo ci ho messo a iniziare il secondo capitolo della serie, capitolo in cui, ve lo anticipo già, la Ferrero si rivelerà cresciuta e la bellezza del romanzo supererà di gran lunga questa prima pubblicazione.

La mia cotta per Ben va e viene. Va via quando mi addormento e torna la mattina non appena incrocio i suoi meravigliosi occhi verdi tempestosi.

Elle

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